CRONACA
Volante Uno a Volante Due: pattuglia italiana sconfina a Coldrerio nella notte per inseguire un ubriaco. E scoppia un piccolo caso internazionale
Gli agenti italiani hanno violato la sovranità territoriale? Dalla Polizia cantonale “no comment”: il caso è di competenza delle Autorità federali, che faranno i necessari accertamenti

LUGANO - Il caso è delicato, perché tocca il tema della sovranità territoriale. Iniziamo dai fatti: questa notte attorno alle 2 la Polizia comunale di Chiasso e le Guardie di confine hanno fermato un automobilista italiano ubriaco. Il fermo è avvenuto nell’abitato di Coldrerio. Ma, con grande sorpresa, gli agenti si sono visti arrivare a ruota dell’automobilista una “gazzella” della Polizia di Como che lo inseguiva (non certo la Lamborghini che figura nella foto).
Tecnicamente, si tratta di un cosiddetto “inseguimento transfrontaliero”, possibilità prevista nell’ambito degli accordi internazionali sulle attività di polizia entro un certo raggio di chilometri dai confini nazionali.
Ma gli sconfinamenti devono essere autorizzati. E quello di stanotte pare non lo fosse. Pare, perché dalla Polizia cantonale arriva un chiaro “no comment”: il caso è di competenza delle Autorità federali, che faranno i necessari accertamenti. 

Giuridicamente potrebbe trattarsi dunque di un piccolo incidente internazionale: violazione della sovranità territoriale. Una sorta di invasione di campo, insomma.
I poliziotti italiani sono stati naturalmente condotti al posto di gendarmeria di Noranco per chiarire l’accaduto. Dalle informazioni raccolte da liberatv, gli agenti italiani avrebbero intercettato nella zona di Como l’automobilista ubriaco che era fuggito poco prima a un fermo e a un controllo di polizia a Busto Arsizio, ed era dunque stato segnalato a tutte le pattuglie. Insomma: tipo Volante Uno a Volante Due...
La domanda è: gli agenti italiani potevano entrare in Svizzera con l’auto di servizio, armati, e a sirene spiegate, per inseguire un ubriaco fuggitivo e non un spietato criminale? Chi li ha autorizzati a “sconfinare”? Quasi certamente non il Centro di cooperazione internazionale di polizia di Chiasso, altrimenti il problema non si sarebbe posto. Insomma, il giallo andrà risolto tra Berna e Roma. 

emmebi

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