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30.01.2015 - 14:190
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano, dopo i chiarimenti di Quadri il PLR torna alla carica: "Vogliamo un regolamento per il Progetto lavoro. Ecco quali sono i criteri da rispettare"

Mozione del gruppo: "Deve essere un aiuto transitorio e non una falsa promessa di lavoro"

LUGANO - Regole chiare per il progetto lavoro. Le chiede al Municipio di Lugano il gruppo PLR in Consiglio comunale tramite una mozione. Si chiede in particolare - come avevamo suggerito qualche giorno fa in un nostro articolo - che venga elaborato un regolamento “atto a definire i criteri base per le assunzioni nel progetto lavoro” dopo i dubbi e le polemiche emerse in seguito al caso di Claudia Burgarella, la cittadina italiana in possesso di un semplice permesso di dimora entrata nell’amministrazione comunale proprio grazie al progetto destinato ai giovani disoccupati e poi nominata event manager del LAC (nomina poi annullata dal Municipio).

Ieri il municipale Lorenzo Quadri, responsabile del Dicastero giovani ed eventi, che ha gestito in questi anni il Progetto lavoro, ha assicurato che le verifiche effettuate hanno portato ad escludere anomalie. Al progetto “hanno partecipato in totale - ha spiegato Quadri, 444 persone, di cui 323 svizzere e 121 straniere, che dunque sono solamente il 27% del  totale. Inoltre, ben 79 stranieri avevano il permesso “C” (quello di lunga durata) e solamente 42 quello “B”, meno del 10% dunque. Senza contare che, tra questi ultimi, moltissimi erano quelli che risiedevano a Lugano da quasi vent’anni, mentre quattro sono entrati in Svizzera per ricongiungimento familiare. I criteri per accedere al progetto non contemplavano l’obbligo della nazionalità svizzera e nemmeno il domicilio a Lugano. Perciò tutte le condizioni sono state sostanzialmente rispettate e  nessuno ha ottenuto il permesso B grazie al progetto”. 

Ma il PLR mette le mani avanti, al di là delle cifre fornite da Quadri.

“Il “progetto lavoro” che viene finanziato sia dall’impiego di specifici crediti quadro che da cospicui importi di spesa in gestione corrente - scrive il gruppo PLR -, è sempre stato finalizzato a promuovere nuove opportunità d’impiego, di accesso al mercato del lavoro e di inserimento professionale giovanile e non. Gli spiacevoli fatti riscontrati nella gestione delle assunzioni all’interno del “progetto lavoro” hanno portato alla luce la mancanza di un regolamento specifico, relativo ai criteri di base atti a disciplinare l’assunzione del personale nell’ambito di questo importante progetto cittadino”.

Regolamento che “è indispensabile, visti anche gli ultimi accadimenti, e in considerazione, soprattutto, dei diversi milioni di franchi che la città ha investito per questo progetto, con il fine di aiutare i giovani (ma non solo) disoccupati. Con la seguente mozione si chiede pertanto che vengano intrapresi i passi necessari alla creazione di un regolamento che determini in maniera precisa i criteri e i presupposti che devono essere adempiuti per l’assunzione del personale all’interno del “progetto lavoro” nel futuro”.

Il regolamento, secondo i liberali radicali luganesi, dovrà tenere in considerazione i seguenti punti:

a) Venga definito chiaramente a chi è rivolto questo programma occupazionale e il periodo massimo di adesione. In caso di contratti di assunzione si auspica l’utilizzo di un contratto di lavoro temporaneo di 6 mesi rinnovabile fino ad un periodo cumulativo massimo di 2 anni.

b) Si introduca l’obbligo di ricerca di un’occupazione (con relativa documentazione atta ad attestare la ricerca) durante il periodo di lavoro presso il “progetto lavoro”. In caso di mancato rispetto di questo obbligo vengano presi i necessari provvedimenti fino compreso un mancato rinnovo del contratto temporaneo. Il progetto lavoro deve essere un aiuto transitorio e non una falsa promessa di lavoro.

c) Sulla scorta del punto b) si conceda la possibilità di assentarsi dal posto di lavoro per sostenere colloqui atti a trovare un impiego.

d) Il programma venga rivolto unicamente alle persone residenti all’interno del comune di Lugano in quanto i fondi sono stanziati dalla città e quindi dai contribuenti luganesi.

e) Nei requisiti minimi per l’adesione al progetto venga considerata l’introduzione di un periodo minimo di residenza a Lugano. A nostro avviso il periodo minimo dovrebbe essere di almeno un anno.

f) Ogni decisione riguardante l’assunzione di un nuovo dipendente deve essere affidata all’ufficio del personale il quale dovrà presenziare ai colloqui con i candidati.
La mozione è stata presentata a nome del gruppo da Paolo Toscanelli, Giovanna Viscardi, Roberto Badaracco e Ferruccio Unternährer.

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