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Cronaca
04.03.2015 - 08:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Incidente di Bissone: il Ministero presenta il conto, ma l’autista si è dato alla macchia

L’uomo aveva perso il controllo del tir all’altezza di Bissone, invadendo la carreggiata opposta e paralizzando per diverse il traffico viario della regione. Il 56enne, che al momento dei fatti risultava residente in Romania è ora irreperibile

LUGANO – Una pena pecuniaria di 1'500 franchi sospesa per due anni e una multa di 500 franchi che, se non pagata, è commutabile in 5 giorni di carcere. Questo il decreto d’accusa emesso, lo scorso novembre, contro il camionista rumeno che, nel giugno del 2013, causò lo spettacolare incidente sull’A2 a Bissone. Unico problema: l’uomo risulta ora irreperibile e per questo il Ministero pubblico ha reso noto il decreto, pubblicandolo ieri sul Foglio ufficiale.

L’incidente, che aveva paralizzato l’arteria autostradale ripercuotendosi su tutto l’assetto viario del Luganese, era avvenuto nel pomeriggio del 14 giugno del 2013. L’uomo, un 56enne che risultava (allora) residente in Romania, stava circolando verso sud quando ha perso il controllo del camion. Nella carambola che ne è seguita il mezzo ha prima colpito il guardrail di destra per poi sfondare quello opposto invadendo, con la motrice, la carreggiata dell’altro senso di marcia.

Nessun ferito, fortunatamente in quel momento circolava solo un’altra auto, danneggiata dall’impatto coi detriti. Ma i danni furono ingenti, come i disagi. I detriti e il pericolo di inquinamento dovuto alla fuoriuscita di carburante dal serbatoio del mezzo paralizzarono infatti l’A2 in entrambe le direzioni, con ripercussioni sulle altre strade del Luganese.

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