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Cronaca
01.04.2015 - 14:050
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il comandante Cocchi: "Così abbiamo incastrato i rapinatori di Novazzano: come andare in gol dopo tre minuti". Tre sono italiani con permesso B

I banditi hanno precedenti. Sono stati bloccati fuori e dentro una palazzina di Vacallo. Trovata anche la pistola. GUARDA LE FOTO DELLA POLIZIA

CHIASSO – Il comandante della polizia cantonale, Matteo Cocchi, ha riassunto in tre parole la maxi operazione che lunedì sera ha portato all’arresto degli autori dalla rapina messa a segno a una stazione di servizio di Novazzano: “Immediatezza, collaborazione e azione. Abbiamo messo in campo tempestivamente un dispositivo che ha permesso di bloccare ogni via di fuga ai malviventi e grazie alla collaborazione con le altre forze dell’ordine, Guardie di confine, polizie comunali, e carabinieri di Como, siamo riusciti a individuarli e ad arrestarli in soli quattro ore”.
È stato come segnare un gol a tre minuti dall’inizio della partita, ha aggiunto Cocchi.

L’operazione è stata illustrata durante una conferenza stampa oggi a Chiasso, presenti oltre a Cocchi anche il comandante dei carabinieri di Como, Roberto Jervolino, e il primo tenente della Cantonale Marco Zambetti. Gli inquirenti hanno anche diramato le foto della rapina.

Insomma, chi collabora vince. “I sei arresti relativi al colpo in un distributore di via Casate avvenuto il 30 marzo poco dopo le 15.30 – si legge in una nota diramata al termine della conferenza stampa - sono frutto della collaborazione tra la Polizia cantonale, le Polizie comunali, le Guardie di confine e i Carabinieri di Como e Sondrio”.

In carcere sono finiti quattro uomini italiani: un 40enne residente in provincia di Como, un 34enne e un 38enne residenti a Morbio Superiore, un 44enne residente oltre confine. Agli arresti anche un diciassettenne e sua madre di 37 anni, residenti a Vacallo”.

I malviventi residenti in Svizzera hanno tutti un permesso di dimora B. Secondo gli inquirenti sono personaggi pericolosi.

Ecco come la polizia ha raccontato il concitato svolgersi dei fatti: “Dopo la rapina, grazie alla videosorveglianza della stazione di servizio e alle precise indicazioni di testimoni oculari, gli agenti della Polizia cantonale giunti celermente sul posto sono riusciti ad indentificare la moto utilizzata, una Ducati Monster con targhe italiane. Nel frattempo è stato predisposto un dispositivo di ricerca in collaborazione con le Guardie di confine e le Polizie comunali. Una pattuglia della Gendarmeria territoriale ha poi ritrovato la moto abbandonata a Vacallo, nelle vicinanze dell’asilo”.

“Si è poi proceduto su due fronti, sul terreno con ricerche di informazioni tramite i testi e la messa in opera delle unità cinofile e in ambito giudiziario contattando le autorità italiane. Infatti, da subito sono stati allertati i Carabinieri di Como (per vicinanza geografica) e di Sondrio visto che la moto risultava immatricolata in quella provincia. Dai contatti sono giunte preziose informazioni che confermavano quanto si stava raccogliendo sul terreno e che hanno permesso la localizzazione del covo dei malviventi, un appartamento di una palazzina di via Pizzamiglio a
Vacallo, nonché un primo fermo: quello del 38enne, avvenuto alle 18.40. L’uomo si trovava a bordo di una Volks Wagen Polo nera con targhe italiane posteggiata fuori dallo stabile. Gli agenti della Polizia comunale di Chiasso, alle 19.15 in via Pizzamiglio, hanno poi fermato il 44enne, proprietario dell’appartamento, che si trovava alla guida di una vettura con targhe ticinesi. Successivamente, alle 20 in base alle informazioni raccolte dagli inquirenti italiani, vi è stata l’irruzione nell’appartamento da parte dei Gruppi speciali della Polizia cantonale. Irruzione che ha permesso di fermare il 40enne e il 34enne, che indossavano ancora i vestiti utilizzati per compiere la rapina, nonché il minorenne. La 37enne è invece stata fermata alle 22.30 in un appartamento in via San Gottardo a Chiasso. I fermati sono poi stati interrogati da agenti della Polizia giudiziaria ed arrestati”.

“La perquisizione dell’appartamento di Vacallo ha permesso di rinvenire, in uno zaino celato nella cappa fumaria di un camino, la refurtiva della rapina che ammonta a diverse decine di migliaia tra franchi ed euro. Pure ritrovati, sempre nascosti in uno zaino, i caschi e i guanti da moto utilizzati dai rapinatori per effettuare il colpo alla stazione di benzina. Ed in un secondo tempo una pistola che si presume possa essere stata utilizzata per la rapina”.

Attualmente, si sta verificando la posizione degli arrestati in relazione al loro possibile coinvolgimento in altri atti criminosi avvenuti in Ticino, altri cantoni della Svizzera e all’estero”.

Anche la pistola è stata trovata nell’ambito delle perquisizioni dell’appartamento. Sono stati trovati soldo addosso ai tipi e nascosti. E capire quando manca esattamente dalla cassa.
Il colonnello Jervolino ha detto che gli arrestati hanno precedenti per rapina, spaccio e uso di stupefacenti.
Il blocco delle frontiere, che ha provocato caos nel Mendrisiotto, è stato giustificato, ha detto il comandante Cocchi, soprattutto per impedire la fuga dei malviventi.

red

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