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27.04.2015 - 06:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Partito socialista in silenzio stampa. Bocche cucite dopo la riunione fiume dei vertici. L'analisi della sconfitta rinviata al comitato cantonale

Nessuna dichiarazione dopo il vertice svoltosi ieri sera a Bellinzona. Il tema di fondo è: cambiare la presidenza o soltanto la linea politica?

BELLINZONA – Nessuna decisione. Nessuna comunicazione. Il Partito socialista tace. Ieri sera a Bellinzona si è svolta la seconda riunione post voto della Direzione del partito, dopo quella di mercoledì scorso.

Una seduta fiume, iniziata verso le 18 ed e terminata a sera inoltrata all’insegna del no comment. Il clima nel partito di Saverio Lurati non è certo disteso dopo la sconfitta del 19 aprile, e ad attizzare la brace sono arrivate le bordate del presidente del PS luganese Raoul Ghisletta. Rieletto in Gran Consiglio, Ghisletta ha criticato duramente il discorso anti 9 febbraio pronunciato dal ministro Bertoli il 1° agosto scorso. E ha indicato una nuova via lanciando la provocazione: congeliamo i bilaterali.

Il PS si trova di fronte a un bivio decisivo: cambiare timonieri - uno dei quali, il vicepresidente Carlo Lepori, non è stato nemmeno riconfermato in Parlamento - e correggere una linea politica perdente adesso o dopo le elezioni federali? Questo è il nodo principale da sciogliere ma Lurati non ha scelto la linea di Giovanni Jelmini, che ha rassegnato le dimissioni dalla guida del PPD in modo chiaro e irrevocabile. Per capire cosa accadrà nel futuro del PS non resta dunque che attendere il comitato cantonale di mercoledì prossimo, che si svolgerà a porte chiuse. La resa dei conti è rinviata.

red

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