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15.05.2015 - 08:260
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Luca Luraschi, il futuro visto da un giovane imprenditore: il franco, la libera circolazione, la concorrenza e la politica

Dirige con il padre Valerio la Luraschi di Vira Gambarogno: "I giovani devono capire che il futuro non sarà fatto solto di posti in banca, in posta o nel settore pubblico..."

VIRA GAMBAROGNO - Sappiamo cosa pensano i politici, e in campagna elettorale di opinioni ci siamo fatti tutti un’overdose. Sappiamo cosa pensano le associazioni padronali e i sindacati. Raramente, però, sappiamo cosa pensano della situazione economica, gli imprenditori che sono al fronte e che ogni giorno si dannano per far quadrare i bilanci, e ogni mese fanno i conti con i salari e le fatture da pagare.
 
Luca Luraschi rappresenta la quarta generazione di un’azienda ticinese, di quelle che possiamo definire “storiche”, perché fra quattro anni festeggerà il traguardo del secolo.
La fondò suo bisnonno nel 1919, oggi è diretta da suo padre, Valerio, e conta una quarantina di collaboratori. La Luraschi di Vira Gambarogno è specializzata in impianti sanitari, di riscaldamento e raffreddamento, di aspirazione e ventilazione controllata, e realizza anche acquedotti.
 
“Non abbiamo sentiamo particolarmente il problema del rafforzamento del franco rispetto all’euro – dice Luca Luraschi -, ma in futuro, la concorrenza di oltre frontiera potrebbe farsi più agguerrita, anche per una ditta come la nostra. Ci aspettiamo dunque dalla politica una maggiore tutela delle aziende ticinesi, misure che frenino l’avanzata dei padroncini. Purtroppo la politica è una sorta di dinosauro e reagisce in ritardo ai problemi della società e dell’economia”.
 
Luraschi non è contrario alla libera circolazione: “La manodopera frontaliera è per l’economia ticinese un vaso d’espansione, per dirla con un termine usato nel nostro settore. È quindi un elemento positivo per molte aziende, ma bisogna stabilire regole chiare per evitare abusi e speculazioni.”
 
Ma i giovani devono cambiare attitudine verso il lavoro e capire che il futuro non sarà fatto soltanto di posti in banca, in posta, in ferrovia o nel settore pubblico. Luca Luraschi ha terminato le medie nel ’99, si è iscritto all’Arti e mestieri. “A quei tempi – racconta - dominava l’idea che se non studi non avrai niente in mano. Ma oggi ci sono più disoccupati con diplomi di un certo livello che tra la manodopera dell’artigianato. Ci mancano apprendisti idraulici, per esempio, e forse i nostri giovani non hanno ancora capito che alla fine di un tirocinio possono anche proseguire gli studi o formarsi in altre professioni tecniche. Un bravo artigiano magari non sarà laureato, ma è sicuro di portare a casa uno stipendio dignitoso per lui e per la sua famiglia. Poi può anche decidere di mettersi in proprio e di diventare imprenditore. Secondo me adesso ci siamo svegliati, questo discorso sta passando nella nostra società, ma è un po’ tardi”.
 
Gestire un’azienda oggi, spiega Luraschi, non è più difficile di una volta solo a causa della concorrenza: la tecnologia evolve in modo sempre più rapido, la pressione dei committenti è più forte, i tempi più stretti, le decisioni e le soluzioni vanno prese e trovate molto velocemente.
 
L’edilizia è ancora un settore in espansione. La Luraschi ha una buona riserva di lavori per tutto l’anno e già qualcosa “in cascina” per il prossimo. “Ma non bisogna dormire sugli allori: dovremo trovare cantieri importanti per garantirci un  2016 senza brutte sorprese. Non penso che arriverà una bolla immobiliare, ma un certo rallentamento è chiaramente in atto: il volume degli investimenti sta calando e lo si vede dalle domande di costruzione. Non ci lamentiamo per la carenza di lavoro, ma una recessione c’è: forse stiamo tornando alla normalità dopo il boom degli ultimi anni”.
 
E il futuro in azienda come lo vede?
“Per ora vedo il presente, che è mio padre, al quale auguro di esserci ancora per molti anni. In ufficio siamo un team giovane, non abbiamo la sua esperienza ma stiamo evolvendo. Insomma, il futuro c’è. Quello che ci riserverà lo decideranno il mercato, la nostra bravura e, come in ogni cosa, un pizzico di fortuna”.

emmebi
 

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