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Cronaca
25.05.2015 - 13:050
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

A Coldrerio, sconto del 30% per chi ha la targa ticinese e dall’Italia monta la polemica: “Anticostituzionale! Da noi sarebbe denunciata all’antitrust”

Contro l’iniziativa promozionale si scaglia il presidente della sezione di Como dell’Unione Nazionale dei Consumatori: “Mi auguro che la catena di fast food si ravveda e rimuova la promozione autonomamente”

COMO/COLDRERIO – La pubblicità campeggia già da qualche tempo su cartelloni stradali e giornali: fino al 30 giugno, a quanti si presentano al Burger King di Coldrerio in un’auto con targhe ticinesi verrà fatto il 30% di sconto sulle consumazione. Una iniziativa promozionale – il fast food ha da poco aperto i battenti – che si inserisce nel quadro del franco forte e degli appelli al consumo sul territorio, ma che non va giù all’Unione Nazionale dei Consumatori della vicina penisola.

A raccogliere la voce critica del responsabile della sede di Como dell’associazione, Mauro Antonelli, è il portale quicomo.it, ripreso dall’edizione online milanese di Repubblica. “In Italia un'iniziativa di questo tipo sarebbe considerata anticostituzionale e forse denunciata all'antitrust come pratica commerciale scorretta”, commenta senza mezzi termini Antonelli.

L’iniziativa viene descritta nel breve trafiletto semplicemente come l’ennesima dimostrazione della “distanza tra i lombardi e il Sud della Federazione scudocrociata” che si manifesta ora invece che sui consueti temi – come lavoro e frontalierato – attraverso il marketing. Quello che non si ricorda è che da ambo i lati della frontiera si sono messi in moto strumenti per incentivare il consumo indigeno, come ad esempio lo sconto sulla benzina attivo da anni per i lombardi residenti nella fascia di confine.

Entrando invece nel campo dei ‘furbetti’, non sono rari i casi di prezzi fluttuanti a seconda della provenienza del cliente. Un comportamento non proprio senza macchia su cui si sofferma lo stesso Antonelli, che in chiusura, dichiara: “E' vero: anche in Italia ci sono attività che alzano i prezzi ai clienti stranieri, ma è una cosa illegale, fatta di nascosto. Non so che regole vi siano oltreconfine, ma io mi auguro che la catena di fast food si ravveda e rimuova la promozione autonomamente”.

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