Mendrisio, lo stipendio da fame di una impresa di servizi informatici: per la segretaria 9 franchi lordi all’ora

MENDRISIO – Un altro caso di dumping, o, più propriamente forse, di sfruttamento di quanti, bisognosi di un lavoro, sono disposti ad accettare misere paghe è quello che emerge a Mendrisio. A portarlo alla ribalta il Corriere del Ticino, a cui Giorgio Fonio, sindacalista OCST, conferma di averlo già segnalato alle autorità cantonali.

Il caso riguarda un’impresa di servizi informatici con sede a Mendrisio gestita da due soci italiani che per un impiego da segretaria, a 16 ore alla settimana, ha fissato la retribuzione mensile a 600 franchi. Lordi e senza tredicesima: il contratto, riportato dal CdT, chiarisce infatti che quei 600 franchi saranno “versati 12 volte all’anno” e che su di essi “il datore di lavoro applicherà le deduzioni legali”.

Bastano un paio di conti per capire che la paga orario proposta è inferiore ai 9 franchi lordi all’ora, praticamente meno della metà di quanto prevedono i contratti normali per ruoli simili. Cifra che, se riportata a un impiego a tempo pieno, si traduce in un salario di poco superiore ai 1'500 franchi lordi mensili.

“Suona quindi quasi come una beffa”, diciamo con il CdT, una postilla contenuta nel contratto secondo cui “se i risultati aziendali lo permettono, è prevista una gratifica annuale determinata in funzione del contributo allo sviluppo degli affari così come del raggiungimento degli obiettivi personali concordati con il proprio superiore gerarchico”.

“Sembra ormai di assistere ad una sorta di tratta di esseri umani”, commenta perentorio Fonio al quotidiano rimarcando quanto la situazione sia ormai allarmante poiché “quelle che fino a qualche tempo fa venivano etichettate come eccezioni, rischiano di diventare la regola”.