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Cronaca
03.07.2015 - 09:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Riciclaggio e truffa: non luogo a procedere per il finanziere italiano Alessandro Proto

Lo ha deciso la procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti: è già stato giudicato in Italia per gli stessi reati. Quindi "ne bis in idem"...

LUGANO - Il Ministero Pubblico segnala che la Procuratrice Pubblica Raffaella Rigamonti ha firmato un decreto d'abbandono per l'inchiesta aperta in Ticino nei confronti del finanziere italiano Alessandro Proto. Si ricorderà che nei suoi confronti era stato inizialmente aperto un procedimento penale per riciclaggio di denaro e successivamente, a seguito di denuncia, era stato avviato un ulteriore procedimento penale per titolo di truffa a danno di clienti di una società a lui riconducibile. Nei confronti di Alessandro Proto, come detto, è stato firmato un decreto di abbandono e questo perché per i fatti relativi alla denuncia per truffa, inoltrata al Ministero Pubblico del Cantone Ticino, l'imputato è già stato condannato dalla Giustizia italiana nell'ottobre 2013. Nella fattispecie vale dunque il principio giuridico "ne bis in idem", secondo cui si può prescindere dal procedimento penale nel caso in cui l'imputato è già perseguito da un'autorità estera, come nel caso in questione. Medesima conclusione anche per l'ipotesi di reato di riciclaggio di denaro: il Ministero Pubblico ha deciso di prescindere dal procedimento penale in quanto la pena che sarebbe stata inflitta, complementare alla pena già pronunciata dall'autorità estera, sarebbe stata irrilevante, considerato peraltro che lo stesso Alessandro Proto ha dimostrato nel corso del procedimento penale sincero pentimento, risarcendo almeno in parte gli accusatori privati.
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