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Cronaca
04.09.2015 - 09:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Chirurgia estetica, anche in Ticino gli improvvisati del mestiere: “Si svendono, fregano le casse malati e alcuni non hanno nemmeno le carte in regola”

Nel Cantone sono una cinquantina i chirurghi attivi nel settore, ma secondo il presidente della Società ticinese di chirurgia plastica, non tutti ne avrebbero i requisiti: “Il 75% degli interventi che svolgo sono di riparazione. Ne vediamo di ogni"

LUGANO – “Il 75% degli interventi che svolgo nella mia clinica sono di riparazione. Purtroppo non tutti gli specialisti che operano hanno davvero i requisiti per farlo”. A parlare, intervistato da Ticinonline, è Giorgio Bronz, presidente della Società ticinese di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva.

Seno, che continua a fare la parte da protagonista, ma anche glutei, addome, naso, occhi, labbra: al ritocchino estetico si ricorre sempre più anche nella Svizzera italiana, dove sono una cinquantina i chirurghi estetici presenti. E il dato rivelato da Bronz è allarmante: alcuni di questi stanno facendo danno lasciando segni indelebili della loro incompetenza sul corpo dei pazienti che vi si affidano.

“Ne vediamo di tutti i colori – commenta ancora a Tio Bronz -. A volte questi pseudo specialisti si fanno anche pagare meno, si svendono. Il problema è che non hanno neanche le carte in regola. Ma non tocca a me indagare”.

Nel caso del seno, che resta fra gli interventi più richiesti, è necessario ricorrere spesso a protesi. E se la loro qualità non è buona, spiega Bronz, questo può portare a problemi supplementari dopo l’operazione. “È un tema ricorrente”, sottolinea.

Oltre all’incompetenza di alcuni, un altro problema legato alla chirurgia estetica segnalato da Bronz è quello dei furbi. Queste operazioni infatti, se puramente estetiche, non dovrebbero essere coperte dalla cassa malati. Ma “purtroppo ci sono alcuni chirurghi che falsificano il certificato da presentare alla cassa malati. È scorretto: un vero professionista sa valutare se l'intervento è necessario per questioni di salute o se è semplicemente legato all'estetica”.

Ma in questo, conclude, parte della responsabilità è anche delle stesse assicurazioni: “Ad alcuni medici danno sempre il via libera per la copertura degli interventi. Ad altri no”.

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