ULTIME NOTIZIE News
Cronaca
17.11.2015 - 08:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Vita da terrorista islamico in borghese: discoteca, canne e Champions League. Ecco come viveva Salah: il super ricercato regista della strage di Parigi

Il racconto incredulo di un amico dell'uomo a cui stanno dando la caccia in tutta Europa: "Non avrei mai potuto immaginare uno scenario del genere. Se lui è capace di fare questo, allora tutti i miei amici possono esserne capaci"

BRUXELLES - Quando si dice il terrorista della porta accanto, l'insospettabile, quello che "se è davvero stato lui allora può essere chiunque". Non è sorprendente, per nulla. Perché una delle tecniche più rinomate da parte degli jihadisti per mettere a segno con successo i loro piani, è proprio quello di confondersi perfettamente con la società occidentale che tanto odiano e vogliono colpire. A costo, per meglio mimetizzarti, di cedere a quei peccati a cui un buon musulmano non cederebbe mai. 

È successo anche stavolta. Almeno stando alla testimonianza raccolta dal quotidiano belga DH (per leggere l'articolo originale clicca qui) di un amico di Abdeslam Salah, indicato come la mente degli attentati di Parigi e in fuga dalle forze dell'ordine di tutta l'Europa che gli stanno dando la caccia.  Abdeslam Salah, belga, è nato a Bruxelles il 15 settembre del 1989, è alto 1 metro e 75 centimetri e ha gli occhi marroni. 

"È da almeno cinque o sei anni che lo frequento quasi tutti i weekend", racconta l'amico intervistato. E che hanno fatto insieme in questi anni? Quello che fan quasi tutti i ragazzi a quell'età: vanno in discoteca, corteggiano le ragazze, ogni tanto si fumano una canna. E l'alcol? No, ecco l'alcol no, quel confine non è stato valicato da Salah come invece altri suoi colleghi del terrore avevano fatto in passato, ad esempio quelli dell'11 settembre. 

Ma per il resto non manca niente nella quotidianità del super ricercato, dello stile occidentali e delle sue tanto criticate "perversioni". Ore e ore passate al bar in settimana, perché Salah non aveva un impiego (aveva perso quello da tramviere), e la sera, a scadenze regolari, l'immancabile appuntamento con la Champions League. "La sua passione era il calcio!", sottolinea il compare di avventure. Anche per quanto riguarda le esplosioni, si scoprirà dopo gli attacchi allo Stade de France...

E insomma, la religione? Mai sfiorato il discorso? Non ne parlavano i due, fatti privati. Ma di terrorismo, talvolta sì, ne ha hanno discusso. Ma per scherzare. Lui, Salah, infatti quando si cianciava di kamikaze, "rideva". Tutto questo per dire che il ragazzo che ha fatto tremare l'Europa, secondo la testimonianza raccolta dai colleghi belgi, viveva la sua vita come tutti i giovani della sua età, un ragazzo tranquillo (se escludiamo quel viaggetto in Siria, ci permettiamo di annotare: ma all'amico può pur sempre aver raccontato di essere andato a trovare i nonni o di aver trascorso una vacanza ai Caraibi, chi non gli avrebbe creduto?).

Quindi, un'ultima frase, la prova che il piano di Salah ha funzionato alla perfezione: "Non avrei mai potuto immaginare uno scenario del genere. Se lui è capace di fare questo, allora tutti i miei amici possono esserne capaci" 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
salah
amico
champions league
champions
parigi
super
league
europa
discoteca
successo
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved