COMANO – Cristian Bubola, l’animatore radiofonico licenziato dalla RSI in seguito alle sue pesanti esternazioni sui social contro i vertici dell’azienda, non molla l’osso. Esternazioni seguite alla nomina di Claudio Lazzarino a responsabile della Rete Uno.
Dopo aver raccontato la vicenda, che risale ai giorni immediatamente precedenti il Natale, liberatv non è più tornata sul caso per evitare di alimentare una situazione fortemente conflittuale tra Bubola e i dirigenti della RSI.
Ma oggi la vicenda ha preso una piega che la cronaca non può rinunciare a registrare.
L’ex animatore, nel frattempo, ha continuato implacabilmente a bombardare i vertici di Comano e Bosso usando Facebook e Twitter. Ma le bombe non le ha lanciate solo contro Comano e Besso: ha puntato i siluri anche su Melide, e pure Matteo Pelli e Radio 3iii sono finiti nel suo mirino.
Poco fa, nel pomeriggio di sabato, il colpo di scena. Preceduto da un post inquietante: “Vado a Besso e Comano in auto e li metto sotto tutti”… Bubola non ha investito nessuno, ma si è presentato di fronte alla porta a vetri della RSI di Comano, ha lanciato oggetti non meglio identificati di fronte all’entrata (vedi la sua foto) e si è steso per terra. Non prima di aver scritto su Facebook “Io sono qui”.
A quel punto la sicurezza della RSI ha chiamato la polizia. Sono arrivate un paio di pattuglie (vedi foto di copertina), e anche i responsabili della sicurezza e delle risorse umane dall’azienda. Ma Bubola è rimasto dov’era gridando “Manette! Manette!”. L’episodio ha avuto un precedente ieri sera, quando Bubola ha pubblicato sui social un paio di video aggirandosi al buio fuori dalla sede della RSI.
I fatti sono in piena evoluzione, e l’accaduto getta ulteriore benzina sul fuoco che da giorni divampa a Comano.
emmebi