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Cronaca
12.02.2016 - 11:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Inchiesta milanese sul Credit Suisse, l'avvocato Bernasconi: "Una storia vecchia di due anni". E sul 'Manuale del perfetto evasore' dice: "Andrebbe riscritto. Le norme son cambiate"

Il legale non esclude comunque il rischio di una maxi multa per la banca

LUGANO – Secondo l’avvocato Paolo Bernasconi, l’inchiesta della Procura di Milano sul Credit Suisse alla quale l’Espresso dedica oggi la copertina (leggi qui) "è una vicenda vecchia, che risale al dicembre 2014, e legata a prodotti assicurativi che giravano anni orsono". Così il legale ha commentato la notizia ai microfoni di Radio 3i. "La procura di Milano scoprì che migliaia di contribuenti italiani avevano scelto questi prodotti per evadere il fisco", aggiunge Bernasconi.

E a proposito del “Manuale del perfetto evasore” di cui parla il settimanale italiano, dice: "Questi manuali, se ce ne sono, vanno tutti riscritti. Perché il quadro generale normativo internazionale e la prassi delle autorità fiscali di tutto il mondo, specialmente l'Unione europea, è completamente cambiata. Il numero degli evasori è quindi diminuito. Ma la vicenda non è ancora finita. Ce ne sono ancora parecchi che usano manuali molto più aggiornati di quelli che vengono scoperti adesso".

E alla domanda se il Credit Suisse rischia ora una multa milionaria, l’avvocato risponde: "La strada è lunga perché bisognerà stabilire se ci sono state responsabilità. Il modello americano fa naturalmente da esempio, visto che ha incassato miliardi da banche svizzere e americane. Sia Francia che Germania sembrano abbiano iniziato questa strada, ora forse anche l'Italia".

 

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