BELLINZONA - Il presidente dell’UDC, Piero Marchesi, replica al post pubblicato su Facebook dal capogruppo del PPD e ripreso da liberatv. Tema: il processo in corso a Bellinzona a due presunti terroristi legati all’ISIS (leggi qui). Ecco la replica inviataci da Marchesi.
di Piero Marchesi *
Condivido appieno le dichiarazioni del capo gruppo PPD Fiorenzo Dadò, il quale si preoccupa per la possibilità che questi presunti terroristi, in caso di condanna, non vengano obbligati a lasciare il nostro Paese.
Questa è l’ennesima dimostrazione della scarsa efficienza del sistema d’espulsione e rimpatrio dei criminali stranieri. Una volta non si applica perché il giudice ritiene che non è il caso di essere tanto cattivi, un’altra è per il fatto che chi dovrebbe tornare al suo Paese potrebbe essere in pericolo di vita – anche se si tratta di un pericoloso criminale terrorista – e così si va avanti a non applicare quanto deciso dal popolo nel 2010 in occasione dell’approvazione dell’iniziativa per l’espulsione dei criminali stranieri.
Domenica scorsa il popolo svizzero, eccetto alcuni Cantoni – Ticino in primis – ha rifiutato l’iniziativa per un’applicazione automatica dell’espulsione dei criminali stranieri, preferendo dare la possibilità ai Giudici e alle istanze preposte ad attuare l’espulsione, di apprezzare a piacimento.
Caro Dadò, condivido tutto quanto dici, ma gridare al lupo oggi, quando il tuo partito – a dire il vero con tutti gli altri partiti nazionali eccetto l’UDC che ha promosso l’iniziativa – è un po’ tardi. L’occasione per avere una procedura più chiara, seria e rigorosa nell’espulsione dei criminali stranieri – non quelli che rubano una mela, quelli veri – non è stata accolta, e questo grazie ai vostri partiti che i problemi li nascondono sotto il tappeto invece di affrontarli.
* presidente UDC Ticino