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Cronaca
14.04.2016 - 18:410
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Migranti, si profila l'emergenza alle porte del Ticino. Norman Gobbi reduce da un vertice a Berna: "Ecco come ci stiamo preparando ad affrontarla"

Il direttore del Dipartimento delle istituzioni traccia gli scenari che potrebbero realizzarsi nelle prossime settimane e spiega le misure adottate

BERNA - Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha preso parte oggi a Berna alla Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e Polizia (CDDGP), durante la quale sono state discusse le misure da adottare per gestire il previsto aumento dei flussi migratori.

Un tema che interessa direttamente il Ticino e che desta forti preoccupazioni - si legge in una nota dipartimentale - “considerando il probabile ripetersi di una situazione straordinaria sulla frontiera con l’Italia. 

Nel corso dell’incontro odierno sono state discusse la pianificazione e la suddivisione dei compiti tra Confederazione, Cantoni e Comuni. Si tratta di misure che potrebbero diventare operative nel caso in cui si verificasse una situazione di emergenza, ovvero al presentarsi di uno dei seguenti scenari: 
1. 10 000 domande d’asilo in 30 giorni;
2. 10 000 domande al mese per tre mesi;
3. 30 000 attraversamenti irregolari delle frontiere nell’arco di pochi giorni. 

Nelle scorse settimane il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha sollecitato a più riprese i Consiglieri federali Sommaruga, Maurer e Parmelin nel voler prestare attenzione alla situazione migratoria. Secondo gli scenari ipotizzati, infatti, è altamente probabile che si verifichi una situazione straordinaria al sud della Svizzera interessando in particolar modo il Ticino.
 
Gli arrivi di migranti attraverso il Mediterraneo in Sud Italia hanno fatto registrare una forte impennata nei primi tre mesi del 2016 passando dai circa 11mila del 2015 a 18mila; tendenza confermata anche nel mese in corso, dove nell'aprile 2015 sono approdate 16'063 persone mentre nei soli primi 12 giorni del 2016 gli arrivi sono stati ben 22'140. 

A questo proposito si rammenta che a livello cantonale il Dipartimento delle istituzioni collabora con profitto unitamente ai servizi del Dipartimento della sanità e della socialità nell’affrontare attivamente e preventivamente le misure da adottare su suolo ticinese. Tutto ciò a stretto contatto con il Corpo delle guardie di confine e la Segreteria di Stato della migrazione, allo scopo di gestire la situazione anche in caso di forti afflussi alla frontiera sud e garantire che lo svolgimento dei diversi compiti venga assolto in modo efficace. 

Nei giorni scorsi il Dipartimento delle istituzioni ha preso atto con soddisfazione della decisione del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) di adeguare le date dei corsi di ripetizione di alcune formazioni militari con la finalità di poter appoggiare le autorità civili nella gestione di un’eventuale situazione straordinaria. In questo senso, è stata mostrata una particolare sensibilità al problema dei flussi migratori recependo anche le preoccupazioni manifestate dal Canton Ticino a riguardo. 

Il consigliere di Stato Gobbi ha quindi potuto oggi esprimere durante i lavori della Conferenza le preoccupazioni del Ticino all'attenzione della Consigliera federale Simonetta Sommaruga, nonché delle colleghe e dei colleghi degli altri Cantoni presenti. Preoccupazioni che sono state recepite, ad esempio prevedendo nella pianificazione in caso d'urgenza che la Segreteria di Stato della migrazione operi anche durante il fine settimana (periodo nel quale si registrano per il momento il maggior numero di arrivi a Chiasso); inoltre la proposta, già formulata peraltro dal Direttore del Dipartimento delle istituzioni, di voler valutare scenari per un'intensificazione dei controlli alla frontiera sui migranti e per altre misure per frenare l'afflusso dei migranti è stata condivisa da diversi Cantoni, portando la CDDGP a scrivere prossimamente una lettera al Consiglio federale con questa richiesta”. 

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