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Cronaca
29.04.2016 - 08:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Scandalo Emme Suisse, Marchi va alle criminali per usura. Ha sfruttato almeno 30 operai guadagnando 300'000 franchi sui loro salari

Arrestato nel dicembre scorso, il presidente dell'impresa è stato scarcerato dietro cospicua cauzione alcuni giorni fa

LUGANO - Il Ministero Pubblico comunica che il Sostituto Procuratore Generale Andrea Pagani ha rinviato a giudizio dinanzi alle Assise criminali di Lugano un imprenditore italiano cinquantenne e residente all'estero, arrestato nel dicembre scorso e scarcerato dietro cospicua cauzione alcuni giorni fa. Si tratta di Maurizio Msrchi, presidente dell’impresa edile Emme Suisse (nella foto l’edificio in cui aveva sede la ditta).
L'accusa principale nei suoi confronti, fa sapere la Procura, “è quella di usura qualificata, siccome commessa per mestiere considerata la sistematicità nell'agire per ottenere vantaggi finanziari a beneficio della ditta di Lugano che amministrava (Emme Suisse Società Cooperativa). In particolare, in diversi luoghi della Svizzera, egli avrebbe sfruttato lo stato di bisogno o l'inesperienza di oltre 30 operai, facendoli lavorare su cantieri edili con retribuzioni di molto inferiori rispetto alle norme del contratto collettivo di lavoro vigente, ricavando un beneficio di circa 300 mila franchi sull'arco di due anni fra il 2013 e il 2015.
Nei riguardi dell'imputato si ipotizzano inoltre i reati di inganno nei confronti dell'Autorità (per aver fornito dati errati circa la retribuzione dei lavoratori dipendenti) e di falsità in documenti”.

 

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