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Politica e Potere
19.10.2015 - 15:570
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Radiografia elettorale. La votazione straordinaria di Merlini. Ecco come Chiesa ha battuto Rusconi. Il caso Ghisletta. Romano batte Regazzi

Ecco i dati salienti che emergono dalle preferenze interne ai partiti e dal panachage. Quadri resta (per soli 9 voti) il Consigliere Nazionale più votato. Diverse curiosità e alcune chicche dalla filigrana del voto per le Federali

BELLINZONA – Il panachage aiuta a capire tante cose ed è il campione di dati che gli addetti ai lavori, politici e giornalisti, corrono a spulciare non appena è disponibile. Analizzando i dati si possono radiografare le vittorie e sconfitte, capire i motivi per cui si sono realizzate. Poi si vedono i regolamenti di conti, la forza dei singoli candidati all'interno del loro partito e anche le alleanze che hanno saputo far fruttare con le altre forze politiche. È la filigrana del voto. In questo articolo vi proponiamo qualche elemento interessante che emerge da una prima lettura dei dati sui partiti che hanno realizzato un seggio al Consiglio Nazionale. Cominciamo dall'unica vera grande sorpresa della tornata elettorale: la clamorosa vittoria di Marco Chiesa che è riuscito a scalzare l'uscente Pierre Rusconi. Il successo di Chiesa si intreccia con la sconfitta di Rusconi. Rispetto a quattro anni fa, infatti, l'ex presidente democentrista lascia sul campo la bellezza di 2'000 voti passando da 18'000 a 16'000 preferenze circa. E questo nonostante una crescita significativa delle schede di partito. Chiesa al contrario fa un enorme balzo in avanti: 5'000 voti. Un trend confermato anche nel voto casalingo dove il neo eletto ottiene più voti di Rusconi (6'040 contro 5'427) che ne lascia sul campo un migliaio rispetto al 2011. L'ex Consigliere Nazionale ottiene invece più sostegno dalla Lega, circa 500 preferenze di vantaggio, e da chi ha scelto di votare senza intestazione. Il vincitore si accaparra più consensi da PLR, PPD e PS. Ma forse il dato più interessante riguarda le preferenze dei Verdi: Chiesa prende 10 voti in più. Le posizione anti-caccia di Rusconi e soprattutto quelle a favore dei cacciatori di Chiesa, sono state irrilevanti nell'elettorato ecologista. C'è da dire però che la grande amicizia tra Sergio Savoia e il neo deputato può aver avuto un peso. E veniamo a un altro "caso" politico sancito dal voto. Quello in casa PS con protagonista Raoul Ghisletta. Dalla lettura dei dati appare abbastanza certo che il presidente dei socialisti di Lugano, insieme al presidente del PLR Rocco Cattaneo, sia stato la vittima eccellente delle rigature di questo giro di giostra. Dopo una campagna da protagonista Ghisletta infatti arriva terzo sulla lista sconfitto da Bruno Storni, in una gara interna dominata da Marina Carobbio, brillantemente rieletta . E la sconfitta si spiega innanzitutto con i 1'000 voti di distacco interni tra i due candidati. Tanti. Storni, altro dato su cui riflettere, batte Ghisletta anche tra chi ha votato Verdi. Non sono bastate le aperture del segretario della VPOD agli ecologisti e neppure le posizioni euroscettiche, seppure non va dimenticato che Storni è sicuramente riconosciuto dall'elettorato come un esponente rossoverde. Ma forse il dato più clamoroso riguarda Lugano dove Ghisletta riesce a mettere soltanto 200 voti di vantaggio sul suo avversario. In casa liberale radicale non si può che cominciare da Giovanni Merlini. Poco da dire: votazione straordinaria. Secondo Consigliere Nazionale più votato e medaglia d'argento per appena 9 voti di distacco sul primo. Il tutto dopo essersi accomodato a Berna soltanto nel 2014 subentrando a Fulvio Pelli. Dopo le amarezze politiche legate alla conclusione della sua presidenza e alla sconfitta al fotofinish di 4 anni fa, Merlini si toglie con merito una gran bella soddisfazione. Altri dati. Il distacco inflitto dall'ex presidente all'attuale in casa PLR è siderale: 4'500 voti. Netto anche il distacco tra Cassis e Cattaneo: il Consigliere Nazionale in carica raccoglie oltre 1'500 voti liberali radicali in più rispetto allo sfidante. Per il resto Cassis e Merlini battono Cattaneo con i voti degli elettori di tutte le principali forze politiche (salvo l'UDC) e anche nella scheda senza intestazione. Per quanto concerne il PPD sicuramente da registrare, rispetto a 4 anni fa, il sorpasso di Marco Romano su Fabio Regazzi. E sorprende il distacco interno che il Consigliere Nazionale momò riesce a piazzare sul collega del Locarnese: 2'000 voti. Che molti pipidini si siano legati al dito il pasticcio di Regazzi alle cantonali? Per quanto riguarda i voti pescati in casa altrui: dal PLR meglio il presidente dell'AITI ma dai leghisti meglio Romano. Ultima annotazione: qualcuno ha avuto qualche conto da regolare con Lorenzo Jelmini? Capogruppo in Consiglio Comunale a Lugano, Gran Consigliere, sindacalista dell'OCST piuttosto in vista, fratello dell'ex presidente ed esponente di una delle famiglie più importanti della storia di casa azzurri, eppure solo quinto sulla lista. Battuto di misura da Nadia Ghisolfi (ma non sulla lista PPD) e più nettamente da Giovanni Berardi. Infine, un paio di annotazioni su casa Lega dove non c'è molto da dire. Se non che Lorenzo Quadri, di pochissimo, come detto poc'anzi, si conferma il deputato ticinese a Berna con più consensi. E che Roberta Pantani, rispetto a 4 anni fa, e complice anche l'avanzata in termini di schede della Lega, fa un balzo di 10'000 preferenziali.
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