BELLINZONA - "No insulti, no querele". Manuele Bertoli chiarisce parafrasando il celebre slogan della pubblicità del Martini. Il Consigliere di Stato socialista ieri era stato accusato dal Mattino della Domenica "di intasare il Ministero Pubblico di denunce" contro diversi autori di post su Facebook (leggi articolo correlato).
"Da qualche mese – conferma oggi ministro - querelo sistematicamente gli insulti (non le critiche ovviamente) che mi vengono dispensati via social media. Querelati sono gli autori degli insulti e i responsabili dei siti in questione. È diritto di chiunque farlo, quindi anche mio".
"Il Mattino di ieri – aggiunge Bertoli - sembra se ne sia stupito, ma è strano, visto che diversi insulti sono apparsi proprio sul sito mattinonline. Le querele mi portano via pochissimo tempo, ma farei volentieri a meno di inoltrarle al Ministero pubblico qualora gli insulti cessassero. Riprendendo un noto slogan pubblicitario “No insulti, no querele”. È tanto semplice".
"Per quanto concerne le critiche rimango ovviamente sempre aperto al confronto", chiosa il Consigliere di Stato.