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Cronaca
05.09.2016 - 09:210
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Il gruppo Frontalieri Ticino lancia su Facebook l'idea di uno sciopero di tre giorni contro 'Prima i nostri' e la tassa di collegamento: "Blocchiamo le frontiere". Quadri: "Semmai le chiudiamo noi". Marchesi: "Scalmanati"

Il promotore "Avverto in alcuni di voi, il forte desiderio d'indire uno sciopero di tre giorni, quale segno di protesta"

COMO – L’appello l’ha lanciato ieri su Facebook un membro del gruppo Frontalieri Ticino. L’idea è indire uno sciopero di tre giorni bloccando le dogane per protestare contro l’iniziativa dell’UDC “Prima i nostri”. Per ora è soltanto un’idea allo stato di sondaggio, come scrive il promotore…
“Cari membri di gruppo – ha scritto -, al rientro dalle ferie, solitamente ci attendono novità poco piacevoli ma, questa volta, avverto in alcuni di voi, il forte desiderio d'indire uno sciopero di tre giorni, quale segno di protesta, contro l’iniziativa referendaria federale (in realtà è cantonale, ndr), titolata dai quotidiani on line locali "prima i nostri" e che si terrà il 25 settembre; per dire no imposizione fiscale e, non meno importante, contestare la tassa di collegamento.
Mosso dall'entusiasmo di quei pochi volenterosi, colgo l'opportunità di testare la teorica partecipazione allo "SCIOPERO FRONTALIERI", nei giorni 22-23-24 settembre, con il blocco di tutte le principali e più importanti dogane di accesso al territorio elvetico.
Per l'occasione, invitiamo alla massiccia adesione, tutti i gruppi nati e legati a questo gruppo, associazioni comprese. Concludendo, per rendere più "piacevole" l'evento, esortiamo chi fosse dedito all'arte gastronomica, alla preparazione di panini e quant'altro possa render meno faticosa la presenza di tutti. Ognuno dunque, provveda a contribuire con bevande e generi alimentari, si bivacca al sacco. Attendiamo in questo spazio, la vostra adesione teorica”.

Sempre ieri, il consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha commentato su Facebook: “Credono di impressionarci? Le frontiere con l’Italia semmai che chiudiamo noi, poi vediamo chi si diverte di più…”.
E questa mattina il presidente dell’UDC, Piero Marchesi, rincara la dose: “Il gruppo frontalieri, che sono poi tre o quattro scalmanati che credono di rappresentare tutti i lavoratori italiani in Ticino, troveranno adesione a queste sciocche proposte? Credo che i frontalieri siano molto più intelligenti di questi fenomeni e che sappiano che è un diritto sacrosanto di ogni Paese che si rispetti pensare prima ai residenti che agli altri. Prima i nostri non vuole cacciare tutti i frontalieri, ma dare maggiori possibilità d'impiego ai Ticinesi. Dovrebbero capirla anche questi fenomeni, se solo fossero in buona fede”.



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