Può scegliere in due modi: insistendo sulle sue sensazioni, per dare un segnale, per esprimere la sua preoccupazione o la sua rabbia o per marcare presenza; oppure può cercare di rispondere al quesito posto dall’iniziativa esprimendo con il sì o con il no le sue convinzioni, maturate dopo l’approfondimento. Nessuno dei due modi di reagire è sbagliato e nessuno è migliore: sono due modi diversi di interpretare il senso delle votazioni popolari. Il primo assomiglia di più al sondaggio: immediato, spontaneo, vivo, ma anche effimero. Il secondo è invece partecipativo, quindi chiede uno sforzo di comprensione molto più importante dei testi proposti all’elettore: la riforma è opportuna? Sarà efficace? Risolve il problema?