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Cronaca
02.10.2016 - 10:400
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Due imprenditori su 'Prima i nostri'. Siccardi (che era nel comitato di sostegno): "Politica orientata a logiche di partito. Ma così verranno allo scoperto i veri problemi: disoccupazione facile e formazione carente". Centonze: "L'UDC nazionale ha perso i

Due imprenditori a confronto sul Caffé dopo il voto di domenica scorsa sull'iniziativa lanciata dall'UDC. Centonze: "Il voto di domenica mette a rischio il 20% del PIL"

LUGANO - Dice al Caffè l’imprenditore Alberto Siccardi, che ha un passato da militante UDC e ora gravita nell’orbita di Area Liberale: “La politica è orientata e governata da interessi e logiche di partito, ed è poco attenta ai problemi reali che vive l’economia, ovvero i problemi e le difficoltà di quanti producono ricchezza per tutto il Paese e posti di lavoro, e non a parole".

E sul successo dell’iniziativa UDC, ‘Prima i nostri’, Siccardi: "Il risvolto positivo che vedo in questo voto è che ha messo il dito nella piaga, perché verranno allo scoperto i veri problemi, ossia la disoccupazione facile e la formazione".

Va ricordato che Siccardi faceva parte del comitato di sostegno a ‘Prima i nostri’, ma che per motivare il suo sostegno ha un po’ fatto i salti mortali, con la tesi ribadita nella dichiarazione appena citata.

Detto altrimenti, spiega il domenicale, la facilità con cui si accede alle indennità di disoccupazione, che disincentiva un maggiore impegno nella ricerca di un impiego, e le carenze formative che rendono più difficoltoso l’accesso al mercato del lavoro per centinaia di giovani o la ricollocazione di adulti che si ritrovano disoccupati.

Problemi di cui, precisa Siccardi, “penso, almeno spero, che i politici si rendano conto, anche la stessa Udc. Sanno che non possono tirare troppo la corda, altrimenti questo mercato del lavoro finirà con lo scoppiargli in faccia".

Siccardi si augura che per ‘Prima i nostri’ si riesca a trovare un’applicazione intelligente che non comprometta ulteriormente la libertà d’impresa: “Guai se si toccano i meccanismi di base che regolano l’economia e la libertà, nel rispetto delle regole, degli imprenditori". 

Ben diverso il tono di un altro imprenditore intervistato dal Caffè, Emanuele Centonze, secondo il quale “C’è un tentativo di distruggere l’industria ticinese". "Da un lato – dice – l’UDC cerca voti attraverso proclami populisti, raccontando delle grandi bugie agli elettori. Pure e semplici menzogne. Dall’altro si vende a livello svizzero come il partito degli imprenditori. C’è qualcosa che non torna. E mi sento di dire che l’Udc nazionale ha perso completamente il controllo della propria sezione in Ticino che è politicamente allo sbando".

Centonze, che lavora nel settore petrolifero, mette in guardia dai rischi di "Prima i nostri": "Innanzitutto, chi davvero pagherà gli effetti di questa iniziativa saranno i residenti in Ticino. Se le imprese dovranno chiudere perché non saranno più in grado di assumere, chiuderanno anche per i ticinesi. La verità è che in Ticino non esiste disoccupazione. La riprova è che non riusciamo a trovare non solo collaboratori, ma anche apprendisti. È un problema".

Sulla preferenza nelle assunzioni per i ticinesi, afferma: "L’abbiamo sempre data e continueremo a darla. Ma, per poter garantire i posti anche ai residenti, devo poter assumere le persone che hanno la formazione e le competenze giuste. Senza imposizioni dall’esterno”. E conclude: "Questa iniziativa, che per fortuna è incostituzionale, mette a rischio il 20 per cento del Prodotto interno lordo cantonale".



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