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02.12.2016 - 14:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Zali: stop alle intimidazioni". Il PPD sbotta sul caso della segnalazione di Caimi al Consiglio della magistratura: "Sconcertati: la ritiri"

Esplode la polemica politica tra gli azzurri e il ministro leghista: "Al Direttore del DT, probabilmente indaffarato a escogitare nuove tasse, è forse sfuggito che Carlo Luigi Caimi è attivo nella Camera per l'avvocatura e il notariato, che notoriamente non si occupa di appalti pubblici. Ciò premesso, non si capisce perché un giudice, durante il processo legislativo, non possa esprimere la sua opinione sulla coerenza giuridica di una norma"

BELLINZONA - "Zali: stop alle intimidazioni". È polemica dura tra il PPD e il Consigliere di Stato leghista. Tutto nasce dalla segnalazione dell'ex deputato Carlo Luigi Caimi al Consiglio della Magistratura da parte del ministro. Una segnalazione nata da un post su Facebook di Caimi - che attualmente ricopre la carica di giudice supplente al Tribunale d'appello - in cui veniva criticata la nuova legge sugli appalti attualmente al vaglio del Gran Coniglio (leggi articolo correlato). 
 
 
"Il PPD - si legge in una nota diramata nel primo pomeriggio - ha preso atto con sconcerto della segnalazione effettuata dal Consigliere di Stato Claudio Zali nei confronti di Carlo Luigi Caimi, reo di avere scritto un post su Facebook in merito alla Legge sui pubblici concorsi, in corso di revisione".
 
 
"Zali - prosegue il comunicato - con la consueta sobrietà, ha dichiarato che "i giudici [...] non devono sputare [le sentenze] su Facebook". Zali sostiene poi che Caimi, in qualità di Giudice supplente del Tribunale d'Appello, avrebbe interferito nel processo legislativo. Al Direttore del DT, probabilmente indaffarato a escogitare nuove tasse, è forse sfuggito che Carlo Luigi Caimi è attivo nella Camera per l'avvocatura e il notariato, che notoriamente non si occupa di appalti pubblici. Ciò premesso, non si capisce perché un giudice, durante il processo legislativo, non possa esprimere la sua opinione sulla coerenza giuridica di una norma".
 
 
"Il PPD - termina il comunicato - invita quindi Claudio Zali a ritirare la propria segnalazione, dall'amaro sapore intimidatorio".
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