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01.01.2017 - 14:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il discorso di Capodanno del sindaco di Locarno Alain Scherrer: "Stiamo forse assistendo all'agonia della speranza? Il 2017 sarà solo un lungo percorso annebbiato da tinte fosche e lacerato da un gemito persistente, se non ci saranno la buona volontà, l’o

"Siamo ben coscienti dell’urgenza di certi problemi, come l’inquinamento, la povertà, le migrazioni, la disoccupazione... Ma questi stessi problemi intaccano il nostro intimo e il nostro agire perché sviluppano in noi, volenti o nolenti, un clima di paura, di incertezza, di diffidenza, che ci rendono tristi, più aggressivi, meno solidali..."

di Alain Scherrer *

Se si potessero riassumere in un istante visivo tutte  le notizie e tutte le immagini dolorose e scioccanti del 2016 che i mezzi di comunicazione ci hanno messo davanti agli occhi, resteremmo interdetti: uno sfacelo, una decadenza, una fine del mondo. Ma quanti e quali sono gli anni, da quando il mondo è mondo, in cui la gioia e la positività dello svolgersi degli avvenimenti hanno predominato?

Siamo ben coscienti dell’urgenza di certi problemi, come l’inquinamento, la povertà, le migrazioni, la disoccupazione, problemi mondiali che ci opprimono e ci fanno paura, problemi che esigono risposte lungimiranti e profetiche, ardue, che ci sorpassano alla grande. Ma questi stessi problemi intaccano il nostro intimo e il nostro agire perché sviluppano in noi, volenti o nolenti, un clima di paura, di incertezza, di diffidenza, che ci rendono tristi, più aggressivi, meno solidali a contatto con le situazioni locali di quotidiana perplessità, e basta pensare alle famose ristrutturazioni d’aziende, private o pubbliche, fonti di licenziamenti, prepensionamenti e svuotamenti di casse comunali, cantonali, federali.

Stiamo forse assistendo impotenti all’agonia della speranza?
E come facciamo a rinvigorire questa speranza quando siamo fragilizzati dall’aumento dei premi delle casse ammalati, dei biglietti e degli abbonamenti dei mezzi di trasporto, dalle diverse tasse che gravano sul nostro agire e sulla nostra voglia di reagire, dalle martellanti continue notizie che incidono nei nostri cervelli l’idea che i soldi non ci sono più?
Che la speranza sia morta e sepolta?

E che fare allora del 2017?

Il 2017 sarà solo un lungo percorso annebbiato da tinte fosche e lacerato da un gemito persistente, se non ci saranno la buona volontà, l’onestà e la solidarietà. Sono ricette alla portata di tutti, di noi, donne e uomini del mondo politico, e di ciascuno di voi, cittadine e cittadini di questa Locarno in continuo divenire.
Sarei grato a noi tutti se, con buona volontà, ci mettessimo ad osservare con occhi meravigliati e  volti al futuro tutte le realizzazioni positive che sono state portate a termine o che lo saranno prossimamente, se considerassimo con occhio benevolo tutto il bene che tra di noi si crea, giorno dopo giorno, molto spesso nel silenzio e nell’abnegazione. Non sto sciorinando principi morali da basso prezzo: sto cercando di trovare quei piccoli modi di vivere che ci ridanno speranza, quella speranza che solo ognuno di noi può ricostruire, a cui tutti assieme, cittadini e cittadine, uomini e donne del mondo politico, possiamo ridare energia, se siamo onesti; e l’onestà è il contrario dell’egoismo. E l’onestà genera solidarietà, a tutti i livelli, politici e sociali, con modalità diverse. Abbiamo il coraggio di denunciare a chi di dovere - con le dovute prove, l’educazione indispensabile e la soluzione desiderata - quanto non funziona, quanto si potrebbe cambiare, quanto sarebbe necessario incentivare. Il 2017 darà soddisfazione a tutti noi se avremo agito ispirati dalla nostra speranza, che darà forza e gioia al nostro cuore.
È questo l’augurio che affido a ciascuno di noi: non è di poco conto: è un impegno serio.

* sindaco di Locarno
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