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Quarto Potere
04.01.2017 - 09:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Caro Oswaldo Codiga". La RSI replica alla lettera aperta del poeta: "Ecco tutto quello che facciamo per rilanciare il dialetto. E sul nuovo film Grand Palace Hotel Stella Alpina le diciamo che..."

Riceviamo e pubblichiamo la risposta della radiotelevisione pubblica alla lettera aperta che abbiamo pubblicato negli scorsi giorni: "Associare il giudizio su una trasmissione alle prossime votazioni che riguardano la SSR, la RSI e il futuro del Servizio pubblico radiotelevisivo nel nostro Paese è lecito, ma forse riduttivo. In nome della stroncatura di un programma di 2 ore, fa correre il rischio di cancellare le ore e ore di informazione, intrattenimento, sport e cultura che la RSI produce ogni anno nell

Egregio Signor Codiga,

La ringraziamo anzitutto delle belle parole spese per Via la gata bala i rat, una delle molte commedie dialettali del nostro ricco archivio che riproponiamo regolarmente poiché sappiamo quanto il pubblico sia affezionato a queste produzioni e ai loro protagonisti. Le farà dunque piacere sapere che fino a fine febbraio queste repliche proseguono al ritmo di una a settimana su LA 2.
 
Abbiamo preso atto della Sua lettera aperta (per leggerla clicca qui) che trae spunto dal nuovo film Grand Palace Hotel Stella Alpina, diffuso in prima visione, su LA 1, la sera di San Silvestro. Per il terzo anno consecutivo la tipologia produttiva è mutata: dalle commedie dialettali tradizionalmente intese siamo passati a veri e propri film, girati in esterno, interpretati da alcuni dei beniamini “storici” affiancati da nuovi volti della comicità.
 
Il giudizio sul prodotto è, come sempre in questi casi, soggettivo: il Suo è controbilanciato da altri, di segno opposto, che pure ci sono pervenuti e che gli estensori non hanno inviato ai media.
 
Senza nasconderci dietro a un dito, provo ad elencarle le misure concrete intraprese per rinnovare e rilanciare il settore. La necessità di una (ri)partenza scaturisce da ragioni essenzialmente anagrafiche. Due anni fa la RSI ha lanciato un programma di formazione destinato a giovani autori/scrittori/sceneggiatori, che si è ora concluso e che sta iniziando a dare i primi frutti.
 
Capitolo interpreti: abbiamo lanciato il concorso pubblico Ti g’ett talent? proprio per lavorare al ricambio generazionale. Un certo numero di attrici e attori scelti ha permesso di riattivare su Rete Uno uno spazio dialettale settimanale (Semm ammo' chi), in cui abbiamo fatto confluire nuove competenze di scrittura e di recitazione.
 
Queste iniziative hanno dimostrato che trovare persone che parlino dialetto interessate a recitare non è impossibile, ma decisamente più complicato che in passato, anche perché sappiamo che l’uso attivo e quotidiano del dialetto è costantemente in diminuzione nella Svizzera italiana. Se nel 1990 lo parlava il 42% della popolazione, oggi lo parla solo il 30%.
 
Nel campo della commedia dialettale, ad esempio, Vittorio Barino ha recentemente affiancato un gruppo di nuove leve, tra le quali il regista Vito Robbiani, nella produzione televisiva Ann da guèra, diffusa il mese scorso su LA 1 in prima serata con riscontri di gradimento oltremodo positivi.
http://www.rsi.ch/la1/film-e- telefilm/telefilm/ann-da-guera-1939/ Tornando a Grand Palace Hotel Stella Alpina, con questa produzione la RSI ha proseguito sul cammino di un parziale rinnovamento che - lo annota anche Lei nella Sua lettera aperta - prova a far convivere generi diversi e ad affiancare attori di esperienza ad attori giovani. Il giudizio individuale è legittimo, ma c’è un dato che testimonia il successo quantitativo del prodotto: oltre 4 persone su 10 davanti al televisore nella Svizzera italiana hanno scelto proprio il film di Alberto Meroni per trascorrere l’ultimo dell’anno. Il dato testimonia l'affetto e l'attesa per questo genere di produzioni, i cui numeri si confermano negli anni.
 
Mi permetta un'ultima osservazione: associare il giudizio su una trasmissione alle prossime votazioni che riguardano la SSR, la RSI e il futuro del Servizio pubblico radiotelevisivo nel nostro Paese è lecito, ma forse riduttivo. In nome della stroncatura di un programma di 2 ore, fa correre il rischio di cancellare le ore e ore di informazione, intrattenimento, sport e cultura che la RSI produce ogni anno nell’interesse del proprio pubblico. Il confronto dei pareri e dei giudizi ci è comunque prezioso per cercare di migliorare ancora e faremo certamente tesoro delle riflessioni critiche quando lavoreremo alle prossime produzioni.
 
Comunicazione RSI
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