Il Governo difende l'assunzione del collaboratore torinese al Centro di dialettologia: "Unico il suo profilo". E annuncia che sarà assunta una nuova collaboratrice: questa volta ticinese

Il Governo, rispondendo a un'interrogazione presentata dal deputato leghista Massimiliano Robbiani, conferma la posizione espressa dal direttore del Centro Franco Lurà, ovvero sia che la persona assunta possiede un profilo unico che non è stato possibile trovare tra i candidati ticinesi

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato difende l'assunzione del collaboratore torinese al Centro di dialettologia che tante polemiche ha suscitato. Il Governo, infatti, rispondendo a un'interrogazione presentata dal deputato leghista Massimiliano Robbiani, conferma la posizione espressa dal direttore del Centro Franco Lurà, ovvero sia che la persona assunta possiede un profilo unico che non è stato possibile trovare tra i candidati ticinesi.

"Il collaboratore torinese - specifica il Consiglio di Stato -possiede una spedifica, quanto rara, formazione onomastica e notevoli competenze informatiche che gli hanno permesso di allestire un articolato database e di collaborare proficuamente alla cartografazione dei dati, in occasione della recente pubblicazione dedicata ai nomi di luogo di Prato Leventina."

Il Governo precisa altresì che il collaboratore viene pagato attraverso fondi federali e che per la sua assunzione, al 60%, non è stato fatto un concorso poiché questa procedura non è prevista per gli ausiliari.

Infine, un'ultima notizia. Nella loro risposta i ministri annunciano che, non appena sarà approvato il preventivo, sarà assunta una collaboratrice ausiliaria ticinese al 50%. Attualmente il Centro vanta un organico di 24 persone, tra tempi pieni e tempi parziali.