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Cronaca
21.01.2017 - 14:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

I volontari ticinesi sono partiti all'alba per le zone colpite dalla catastrofe. Ecco com'è nata la "Spedizione Abruzzo", da un'idea di Danilo Cau e Giò Palmieri. E Bruno D'Addazio ha già iniziato a raccogliere i fondi per finanziarla. "Il mio paese è Far

La gara di solidarietà alla quale partecipano diverse aziende, è in pieno svolgimento. La spedizione ticinese (VIDEO) sta portando in Abruzzo tre potentissime frese in grado di sgomberare enormi quantità di neve. E domenica 5 febbraio grande evento di beneficenza al Beach di Ascona

LOCARNO – L’idea è venuta a due amici. Quasi in contemporanea. Si sono sentiti al telefono, hanno buttato là qualche idea, qualche ipotesi, e in quattro e quattr’otto hanno deciso. “Andiamo!”. Si sono divisi i compiti, le persone da contattare e in poche ore hanno messo in piedi l’operazione “Spedizione Abruzzo”. Obiettivo: portare nelle zone colpite dal terremoto e dalla nevicata del secolo tre potentissime frese in grado di sgomberare enormi quantità di neve.

Loro sono Danilo Cau, titolare di un’azienda di trasporti a Palagnedra, e Giò Palmieri, che fa il pescatore e il commerciante di pesce a Brissago. Cau si è limitato a organizzare la spedizione perché per motivi famigliari non può lasciare il Ticino, mentre Palmieri è partito questa mattina verso le 5 per l’Abruzzo, dove arriverà nel pomeriggio, insieme ad altri ticinesi: Andrea Saccomandi, della Sabesa, Patrick Galante, Daniele Vedova e Claudio Tonini: tutti imprenditori che hanno messo a disposizione i loro mezzi per garantire la spedizione.

Una volta ottenuti i permessi necessari, dopo essersi coordinati con il capo della Protezione civile di Locarno, Raffaele Dadò, i volontari sono partiti alla volta del comune di Ai Castelli, in provincia di Teramo. Tra i sostenitori della spedizione c’è anche Bruno D’Addazio, titolare del ristorante Lungolago di Locarno, che è originario dell’Abruzzo, di Farindola, il paesino alle pendici del Gran Sasso, in provincia di Pescara, sopra il quale sorge l’hotel Rigopiano, colpito dalla tragica valanga provocata dal sisma. “Quell’albergo – dice – si trova a una decina di chilometri da casa mia, sulla montagna. Sono stato recentemente in Abruzzo a trovare i miei. È dal 7 di gennaio che nevica senza interruzione, a parte una pausa di un paio di giorni… Non potevo starmene con le mani in mano. Dovevo fare qualcosa per la mia gente. Per questo ho subito sostenuto l’idea di Danilo e Giovanni”.

D’Addazio ha già iniziato nel suo locale una raccolta di fondi per contribuire a finanziare la spedizione e per aiutare le vittime della catastrofe. Ma il clou sarà l’evento che verrà organizzato al Beach Lounge di Ascona, locale di cui D’Addazio è co-titolare, domenica 5 febbraio: 12 ore per l’Abruzzo. Un evento di solidarietà che si articolerà tra le 11 e le 23 con lo scopo di raccogliere fondi. Ma su questo evento riferiremo nel dettaglio nei prossimi giorni.

emmebi
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