Permessopoli, il Parlamento sceglie la linea dura: "Sottocommissione con capigruppo e un mandato ad esperti indipendenti. E per l'audit del Governo Pierluigi Pasi e Guido Corti non vanno bene come periti"

I deputati della Commissione hanno deciso di assumersi l'onere dell'indagine sullo scandalo che vede coinvolto l'Ufficio della migrazione. Non solo: chiesto il congelamento della riorganizzazione della Sezione della popolazione

BELLINZONA - La Commissione della Gestione ha deciso questa mattina di intervenire con decisione nello scandalo "permessopoli". I deputati hanno infatti annunciato una serie di misure di indagine, non mancando di avanzare critiche al Governo, in particolare sull'audit annunciato dai ministri.

La mossa più importante decisa dalla Gestione riguarda l'istituzione di una sottocommissione parlamentare di cui faranno parte i capigruppo dei partiti presenti in Gran Consiglio, più Franco Denti. Questa sottocommissione si avvarrà, attraverso un mandato esterno, "di esperti nazionali senza legami politici", come ha spiegato il presidente della Gestione Walter Gianora in una conferenza stampa convocata sul mezzogiorno.

E in una nota stampa, giunta pochi minuti dopo la conferenza, la Gestione aggiunge altra carne al fuoco. I deputati "esprimono perplessità sulla scelta dei periti indicati per l’audit del Consiglio di Stato, auspicando figure garanti di una maggiore indipendenza e lontane dall’Amministrazione e da schieramenti politici". Su questo punto Gianora ha comunque precisato che "l'audio del Governo resta in auge".

La Gestione, prosegue la nota, "si riserva di estendere le verifiche ad altri settori sensibili dell’Amministrazione e di valutare le modalità di controllo all’interno dell’Amministrazione".

Altro dato significativo: la Commissione chiede al Governo di "congelare la riorganizzazione della Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni al fine di poter tener conto delle risultanze delle verifiche che verranno espletate".

La Commissione, infine, segnala al Governo che intende avvalersi dell’ausilio del Controllo cantonale delle finanze in maniera esclusiva.