Caso Sant'Anna, ecco le proposte di pena formulate dal procuratore pubblico Antonio Perugini nei confronti dei giornalisti e del direttore del Caffè, Lillo Alaimo: pene pecuniarie sospese tra 5 a 16'000 franchi e multe tra 700 e 2'000. Ma ci sarà ricorso

LOCARNO – Il procuratore pubblico Antonio Perugini ha firmato nei confronti di 4 giornalisti del Caffè altrettanti decreti d’accusa ritenendoli colpevoli di ripetuta diffamazione per gli articoli pubblicati sul caso della clinica Sant’Anna e dell’errore medico commesso dal dottor Piercarlo Rey.

Per il vicedirettore Libero D’Agostino, il caporedattore Stefano Pianca e la giornalista Patrizia Guenzi, l’accusa è limitata alla ripetuta diffamazione, mentre nei confronti del direttore, Lillo Alaimo, c’è anche la violazione della legge sulla concorrenza sleale.

Abbiamo dato conto della decisione del magistrato, contro la quale i giornalisti, rappresentati dall’avvocato Luca Allidi, ricorreranno (ci sarà dunque un processo alla Pretura penale), della loro difesa e del comunicato odierno della clinica firmato dal presidente, Fulvio Pelli (leggi qui).
Sia la redazione sia la clinica hanno reso pubblici i decreti d’accusa e le relative proposte di condanna.

Nei confronti del direttore, Lillo Alaimo, Perugini propone una condanna a 60 aliquote giornaliere da 270 franchi, per un totale di 16'200 franchi, e una multa di 2'000.
Nei confronti del vicedirettore, Libero D’Agostino, una condanna a 30 aliquote da 200 franchi, per un totale di 6'000, e una multa di 700 franchi.
Stessa multa anche per il caporedattore, Stefano Pianca, e per la giornalista Patrizia Guenzi. Nei confronti del primo la pena pecuniaria è fissata in 30 aliquote da 160 franchi, per un totale di 4'800. Nei confronti della seconda, in 30 aliquote da 170 franchi, per un totale di 5'100.
Tutte le pene pecuniarie proposte da Perugini sono sospese per un periodo di prova di due anni.