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Salute e Sanità
16.03.2017 - 09:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Non facciamo più figli e presto non ci saranno più abbastanza persone in grado di accudire quelle vecchie e malate! La demenza e Alzheimer una delle maggiori minacce alla stabilità sociale ed economica in Occidente"

Intervista al dottor Pio Eugenio Fontana, responsabile della Geriatria della Clinica Moncucco, che racconta il nuovo ambizioso progetto della struttura sanitaria: "Presto apriremo un ambulatorio per i malati anziani. Ci faremo carico dei pazienti a 360 gradi: quindi sia dal profilo fisico, che psichico, che sociale. Ecco come"

LUGANO - Un ambulatorio dedicato alla Geriatria. È questa il prossimo importante progetto che tra poco tempo vedrà la luce alla Clinica Moncucco. Un progetto ambizioso,  moderno e quanto mai necessario per far fronte a uno dei più importanti nodi sanitari, sociali e culturali che la nostra comunità deve affrontare con sempre maggiori risorse ed energie: l'invecchiamento della popolazione.
 
Già oggi, alla Clinica, è attivo il maggior centro ospedaliero di Geriatria acuta in Ticino. Ed è uno dei più grandi anche a livello svizzero. Un solo dato: nella struttura si  forniscono 15'000 giornate di cure all'anno. Il reparto fu fondato nel 2002 dal dottor  Franco Tanzi e dal dottor Pio Eugenio Fontana e, negli anni, ha assunto le dimensioni appena descritte.   
 
"Il nostro punto di forza  - ci spiega il dottor Fontana, oggi responsabile della Geriatria presso la struttura sanitaria - è basato sulla valutazione e sulle cure globali multidisciplinari mirate alla persona anziana fragile. Prendiamo a carico i nostri pazienti a 360 gradi: quindi sia dal profilo fisico, che psichico, che sociale. Tutto questo in un Cantone che, insieme a quello di Basilea, è quello con la popolazione più anziana in Svizzera". 
 
Di fronte a una richiesta sempre maggiore, la Clinica e l'equipe di Geriatria hanno deciso di progettare e di dotarsi di questa nuova struttura: l'ambulatorio, per l'appunto. "Anche perché - spiega il dottor Fontana - il malato anziano è diverso da tutti dagli altri. È confrontato con tante malattie che spaziano in molti ambiti della medicina. Ed è un tipo di paziente sempre più complesso". 
 
"All'inizio - racconta il medico - doveva essere solo una Memory Clinic, vale a dire un ambulatorio dedicato alla valutazione ed alla cura della demenza. Poi abbiamo deciso di ampliare il progetto inserendo molti altri servizi. In pratica ci faremo carico di tutti i complessi problemi di salute che affliggono le persone anziane fragili: il declino delle funzioni superiori, certo, ma anche la malattia di Parkinson, gli altri disturbi del movimento, la malnutrizione, il dolore cronico, l’osteoporosi, le cadute, le fratture e le malattie tumorali. Per la prima volta nel nostro Cantone i pazienti potranno contare su un poliambulatorio di professionisti, medici e paramedici, specializzati nella promozione della salute e nella cura olistica degli anziani portatori di sindromi geriatriche complesse. Il bisogno di una struttura di questo tipo in Ticino è enorme". 
 
Grazie a questo nuovo servizio, la Clinica intende essere d’aiuto anche per le problematiche sociali tipiche della terza età: "Penso ad esempio a quegli anziani per i quali la propria casa diventa inadatta, a causa delle barriere architettoniche o che vivono situazioni di isolamento e disagio per la mancanza di congiunti o di mezzi finanziari adeguati. Il nostro team di ergoterapisti ed assistenti sociali potrà verificare la loro situazioni ed offrire l’aiuto necessario". 
 
Insomma, come abbiamo capito: una presa a carico davvero globale per i malati più fragili della nostra società. Il prevedibile successo del nuovo ambulatorio sarà anche dovuto all'integrazione all'interno della Clinica: "La multidisciplinarietà è infatti un punto di forza della Geriatria". 
 
Integrato dunque all'interno di Moncucco ma anche strettamente in rete con gli altri tasselli della realtà sanitaria e sociale ticinese: "Questo è un aspetto a cui teniamo tantissimo. I nostri partner privilegiati e imprescindibili sono i medici famiglia, le case per anziani, gli altri ospedali, gli infermieri di cure a domicilio, gli operatori sociali…. Sono loro a metterci in contatto con i pazienti e insieme a noi lavorano per il miglior piano di cura possibile".   
 
Infine, con il dottor Fontana, abbiamo voluto affrontare un paio di punti di politica sociale. A cominciare dalla domanda più semplice: a suo avviso nella nostra società c'è la giusta consapevolezza rispetto al tema dell'invecchiamento della popolazione e delle sue conseguenze? "Secondo me solo parzialmente. A livello politico non ho mai sentito dire da nessuno la cosa più importante: l'invecchiamento della popolazione va combattuto con l'aumento della natalità. Ci si concentra sulle conseguenze ma non si agisce sulla causa: non facciamo più figli e presto non ci saranno più abbastanza persone attive nel lavoro ed in grado di accudire quelle vecchie e malate! Ritengo che la politica, se ci mettesse il giusto impegno e le giuste risorse, sarebbe senza dubbio in grado d’influenzare la popolazione e rilanciare la natalità, dando qualche chance in più alla sopravvivenza del nostro modello di civiltà".
 
Ma, considerata la realtà attuale, il trend demografico, siamo pronti per affrontare questa sfida? "No - risponde il dottor Fontana – dal punto di vista generale stiamo facendo troppo poco. Le faccio solo un esempio. La Confederazione ha lanciato nel 2014 la strategia nazionale contro la demenza ed ha attributo vari importanti compiti ai Cantoni ma, a parte i fondi versati all’Associazione Alzheimer Svizzera per la preparazione di materiale informativo,  non ha messo a disposizione neppure un franco: è ovvio che senza soldi è molto difficile passare dalle belle parole ai fatti. Eppure, già più di 10 anni fa, il Congresso degli Stati Uniti d’America, ha individuato nella demenza di Alzheimer una delle maggiori minacce alla stabilità sociale ed economica in Occidente. Di fronte all’inerzia della politica federale, è dunque necessario muoversi a livello cantonale, sfruttando al meglio le risorse disponibili. Che è esattamente quello che stiamo facendo dal 2002 al reparto di Geriatria della Clinica Moncucco e che faremo ancora meglio con il nuovo ambulatorio". 
 
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