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Cronaca
20.07.2016 - 09:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Il clown è morto. Evviva il clown!". Si è spento Dimitri. Storia di un uomo straordinario e di un artista poliedrico che da piccolo decise di fare il "pagliaccio". Gli incontri con Chaplin, Jonesco, Marceau... Gli spettacoli al Knie, l'eterno amore per G

Dimitri è morto la notte scorsa. Era nato ad Ascona 80 anni fa. Ecco le principali tappe della sua vita, dalla scuola di vasaio all'impegno per i diritti umani

VERSCIO - Disse di lui lo scrittore Max Frisch: “Guardatelo, dico io, questo sì che è un vero clown. Ma cos’è poi un vero clown? Non saprei, ma guardate lui: già sa fare di tutto e di più, e quando gli riesce qualcosa di nuovo, di incredibile, non sta nella pelle. Guardarlo è bello come osservare un bambino che scoprendo le insidie del mondo riesce, come per miracolo, a non inciampare. Sono rimasto teso durante tutto lo spettacolo, ma poi qualcuno ha iniziato a ridere, una risata fragorosa, come fosse solo, non come si ride per una battuta, ma una risata di gioia, come quella di un bambino; la persona che rideva ero io, ed il clown si chiamava Dimitri”.

Dimitri è morto la notte scorsa a 80 anni. Era nato ad Ascona il 18 settembre del 1935, in Vicolo Ghiriglione, di fronte al teatro di marionette che avrebbe ospitato la sua prima produzione. Era figlio dello scultore e architetto Werner Jakob Müller e di Maja, tessitrice e artigiana, si legge nella sua biografia.

Fin da piccolo, abitando vicino al Teatro San Materno, gestito allora dalla ballerina Charlotte Bara, Dimitri entra in contatto con l’universo della danza espressiva.

È ancora bambino quando al Circo Knie assiste a uno spettacolo del clown Andreff e capisce che quello del clown è un mestiere. Che sarà il suo mestiere.

Battezzato secondo il rito antroposofico della comunità cristiana ad Ascona, frequenta una scuola privata basata proprio sui principi antroposofici. E a dodici anni, durante una colonia estiva, s’innamora in segreto di colei che più tardi diventerà sua moglie, Gunda.

Nel ‘48 si iscrive al Collegio Papio, ma non tollera l’insegnamento troppo intellettuale impartito in quella scuola. Dopo aver lasciato il Collegio su consiglio del medico di famiglia, frequenta l’ultimo anno di scuola dell’obbligo al ginnasio di Locarno. Poi si iscrive alla scuola Rudolf Steiner di Zurigo e si dedica alla recitazione. Vive con il padrino, il giornalista Fritz Heberlein, e sua moglie Trudy. Per la sua militanza in favore degli immigrati, Heberlein è stato condannato da un tribunale militare.
Nel 1951 inizia un apprendistato di vasaio nei pressi di Berna. Frequenta nel frattempo corsi di danza e di teatro e prende anche lezioni di clarinetto.

Interpreta diverse parti comiche sulle platee studentesche, allestisce numeri di cabaret, e crea i suoi primi numeri di clown. Senza aver mai visto un mimo in vita sua, inventa i suoi primi numeri di pantomima.

Nel tempo libero va a teatro quanto più possibile, assiste al programma cabarettistico di Harald Szeemann, e conosce numerosi artisti famosi dell’epoca. A Berna vede per la prima volta uno spettacolo del grande mimo Marcel Marceau.



Finito l’apprendistato, ottiene il diploma di vasaio e si tresferisce a Aix-en-Provence dove lavora in un laboratorio. Appassionato di nuoto, si classifica secondo in una gara regionale di nuoto a rana. In bicicletta esplora la Provenza, da Avignone ad Arles.

A vent’anni, a Parigi, frequenta un primo corso di mimo da Etienne Decroux e si allena nell’acrobazia con Monsieur Bono, artista circense, prende lezioni di chitarra da chitarristi di flamenco e segue corsi di armonia, balletto, danza folcloristica georgiana e basca. Durante un soggiorno in Svezia, lavora come vasaio e prende lezioni dal ginnasta artistico Jens Welling, l'unico uomo capace di eseguire un salto mortale su una gamba sola.

Nel 1958 incontra a Parigi Marcel Marceau. Il maestro lo invita a frequentare il suo corso e alla fine gli propone di entrare a far parte della sua compagnia, con la quale lavorerà in due pantomime. Intanto prende lezioni di funambolismo da Goga Rosetti, che gli propone di lavorare con lui. Insieme elaborano un numero e ottengono un contratto con il Cirque Medrano.



Nel 1959 trascorre le vacanze in Ticino. Alla Casa d'Italia a Locarno assiste a un allestimento di The Glass Menagerie di Tennessee Williams con la regia di Raimondo Rezzonico, che più tardi diverrà presidente del festival del film di Locarno.

Continua a creare oggetti di ceramica al fianco di suo padre.
Al teatro delle marionette di Ascona, nel frattempo diventato Teatro Castello, presenta tre volte a settimana la prima versione del suo programma Porteur, alternandosi con il teatro delle marionette a cui partecipa prestando la propria voce alle marionette.

Dallo Staatstheater di Innsbruck ottiene il suo primo ingaggio all’estero in veste di clown. Subito dopo torna in Svizzera, a Berna, per esibirsi al Theater Kramgasse  di Thomas Nyffeler. Il successo è tale che Dimitri rimarrà in cartellone per tre mesi.

Nel 1960 incontra di nuovo Gunda e tra i due nasce una storia d’amore che durerà tutta la vita. Dimitri e Gunda si sposano in municipio a Zurigo e due anni dopo nasce il primo dei loro cinque figli.
La coppia vive in quegli anni in una vecchia casa patrizia di Golino e intanto prosegue l’ascesa artistica di Dimitri. All’Akademie der Künste di Berlino è l’unico clown invitato. Il successo è grandissimo. Insieme a Gunda acquista un piccolo appartamento a Parigi, dove negli anni successivi si esibisce al Théâtre du Vieux Colombier, al Théâtre de la Ville, al Carré Sylvia Monfort, alla Gaîté Montparnasse, al Palais des Glaces e al Théâtre Trois Baudets.

Nel ’64 Dimitri e Gunda si sposano a Parigi secondo il rito della comunità cristiana antroposofica. Acquistano una proprietà nelle Centovalli dove Dimitri creerà il proprio studio e raccoglierà le sue collezioni: elefanti, maschere, strumenti musicali, libri sulla clownerie, sulla pantomima e sul teatro. In quella casa darà numerose feste a cui partecipano amici come gli scrittori Max Frisch e Günter Grass. Nel frattempo Dimitri si dedica alle canzoni popolari ticinesi e canta in compagnia di Roberto Maggini nelle osterie della regione. Nel ’69 da Fredy Knie gli arriva la proposta di un contratto per una stagione al circo. Anche qui è subito un successo e le sue rappresentazioni sono seguite da personalità come Peter Ustinov e Friedrich Dürrenmatt. Incontra Charlie Chaplin a Vevey, ed Eugène Ionesco a San Gallo.

Nel 1971, con Gunda, Dimitri crea il Teatro Dimitri di Verscio. L’anno dopo inizia una tournée in Europa. Torna a lavorare con il Circo Knie, e nel ’75 partecipa alla prima di dieci tournée americane che lo porteranno nelle più grandi città degli Stati Uniti.

Il 22 settembre fonda la Scuola Teatro Dimitri di Verscio dove Dimitri insegna improvvisazione e clowneria. Nel 1978 le Berliner Festwochen gli commissionano uno spettacolo che abbia un’attinenza con il circo. Nasce così la pièce “Il Clown è morto, evviva il Clown!”, di cui Dimitri firmerà la regia e che allestirà con i giovani diplomati della sua scuola, dando vita alla Compagnia Teatro Dimitri. La prima ha luogo il 6 luglio a Verscio. Lo spettacolo verrà ripreso in ottobre, a Berlino, e partirà per una trionfale tournée in Germania e Svizzera.

Successivamente, per la Compagnia, Dimitri crea molte altre pièce (testo, regia e costumi): Il drago mangiafragole (1980), Via i gatt balan i ratt (1981), Ma non fate stupidate (1984), L'uccello variopinto (1988), Mozart (Dimitri nei ruoli di Mozart e Arlecchino, 1989), La Maga (1991), La regina dei magnani (1992), Mascarada (1994), Coltello nel cabaret (1995), Il gong magico (1997), La morte del cigno (1999), Pamfalon (2000), 1 Apple (2001) e L'umofante (2005).

Nel 1981 nasce la Fondazione Dimitri, con lo scopo di sostenere la scuola e il teatro di Verscio. Dimitri si esibisce in tutta l'Europae nel mondo, dal Messico alla Cina, dal Giappone all’Australia.
Nel 1996 si esibisce a Sarajevo e visita la città distrutta dalla guerra in veste di ambasciatore dell’UNICEF.

Nel 2004 la Scuola Teatro Dimitri viene riconosciuta come Scuola superiore di teatro orientata particolarmente sul teatro di movimento e la creazione teatrale. In quegli anni il comune di Verscio gli dedica la cittadinanza onoraria.

Nel 2006 realizza un suo sogno; insieme alle figlie Masha e Nina, al figlio David e al genero Kai Leclerc crea e presenta lo spettacolo burlesco La Famiglia Dimitri, che otterrà un successo strepitoso in un teatro di Broadway, a New York. Nel 2010 si reca in Congo con l’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura e per il rispetto dei diritti umani. Numerosi sono i libri dedicati al clown ticinese pubblicati negli ultimi anni, come pure i riconoscimenti per la sua attività artistica: nel 2009 lo Swiss Award per la cultura e nel 2013 lo Swiss Award alla carriera. Sabato prossimo avrebbe dovuto tenersi uno spettacolo per ripercorrere i più importanti momenti della sua carriera.

emmebi




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