Giornata tragica nel Locarnese. Un bambino di 4 anni e mezzo annega in una piscina del Lido. Un 27enne tedesco muore a Ponte Brolla. La direzione del Centro balneare: "Dopo l'episodio del 3 agosto abbiamo verificato i protocolli di sorveglianza. I piccoli

LOCARNO – Giornata tragica oggi nel Locarnese. Un bambino di quattro anni e mezzo, la cui famiglia abita nel Luganese, è annegato nella piscina destinata ai piccoli al Centro balneare di Locarno. L’incidente è accaduto verso le 16,30. Mezz’ora dopo i sub della polizia lacuale hanno recuperato il corpo di un 27enne tedesco che si era tuffato a Ponte Brolla. Il ragazzo era in vacanza in Ticino con alcuni amici. Due annegamenti nel giro di poche ore.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il bambino annegato al Lido di Locarno è scivolato nella piscina.  II bagnino ha tentato di rianimarlo e lo stesso hanno cercato di fare i sanitari del Salva, giunti poco dopo, ma non c’è stato nulla da fare per il piccolo. Sul posto pure il Care Team per l'aiuto ai famigliari del bimbo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Antonio Perugini. Anche la direzione del Centro balneare ha diramato in serata un comunicato sull’accaduto.

“Consiglio di Amministrazione, Direzione e tutto il personale del Lido Locarno – si legge nella nota -sono profondamente colpiti da questo dramma ed esprimo il loro cordoglio e umana vicinanza ai genitori e ai familiari.

Nel merito degli eventi, viene specificato che la tragedia si è consumata in pochissimi istanti. Infatti il bagnino, presente a bordo vasca, accortosi subito che il bambino era immobile in acqua, è prontamente intervenuto estraendo il piccolo dalla vasca e iniziando immediatamente il tentativo di rianimazione. Contemporaneamente un collega allertava i soccorsi. Purtroppo tutte le azioni di rianimazione si sono rivelate vane.

Un episodio analogo, fortunatamente risoltosi per il meglio, era avvenuto nella stessa piscina il 3 agosto scorso. A seguito dello stesso, la Direzione aveva attentamente analizzato i protocolli interni di sorveglianza e intervento, giungendo alla conclusione che non vi era la necessità di azioni correttive. Ciò era poi stato confermato dai rapporti di Polizia sull’accaduto.

Situazioni drammatiche come questa confermano che, pur con tutte le misure precauzionali, rimane un rischio residuo di incidenti, soprattutto se si tratta di bambini piccoli. Da qui è regola generale quella secondo cui i bambini fino ai 7 anni devono essere costantemente accompagnati in acqua da adulti e da essi sorvegliati. Questo, in considerazione della loro incapacità di essere autonomi in acqua”.