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Cronaca
01.09.2023 - 17:060

La madre di uno dei giovani: "Non hanno ucciso a calci la capra"

Secondo la donna il gruppo di ragazzi l'avrebbe colpita solo dopo che era morta. "L'hanno trovata senza vita". Le famiglie parlano di un clima da caccia alle streghe e minacce di morte

ANAGNI – Ha suscitato scalpore e indignazione il video diffuso da un gruppo di giovani sui social, dove prendono a calci una capretta uccidendola. Il fatto è accaduto durante una festa per un 18esimo compleanno in un agriturismo. Adesso la madre di uno dei ragazzi smentisce tutto: a suo dire, non l’hanno uccisa, ma l’hanno trovata già agonizzante.

Nel video, su cui stanno indagando i carabinieri, alcuni invitati avvicinano l’animale, fiducioso, la caricano su una carriola in una scatola di cartone e la lanciano da una finestra, per poi finirla a calci.

Una donna, dicendo di essere la mamma di uno dei ragazzi coinvolti, ha inviato una lettera al sito Anagnia.it, che l’ha pubblicata in modo interrale: "Buonasera, sono la mamma di un ragazzo che l’altra sera era presente a quanto accaduto nell’agriturismo di Anagni. Chiedo, per ovvi motivi, di restare anonima. In considerazione del tam-tam mediatico provocato dalle azioni riprovevoli di alcuni dei ragazzi, mi sento di fare alcune doverose precisazioni, dopo aver parlato con mio figlio (che non è uno dei ragazzi che si vedono nel video)”, si legge.

“La capretta non è morta massacrata come è stato detto dal titolare dell’agriturismo ma è stata trovata agonizzante dai ragazzi già poco dopo il loro arrivo. Finita la cena, i ragazzi sono usciti all’esterno della struttura e l’hanno trovata morta per altre cause a me sconosciute e non perché sono stati loro ad ucciderla, come invece si evincerebbe dalle immagini pubblicate dalle testate nazionali e locali. Per quanto biasimevole, censurabile ed indegno, i ragazzi l’hanno presa a calci dopo che era morta, e non prima che morisse. Un atto comunque inqualificabile ma che sovverte la versione del titolare. Non ho motivo di non credere a mio figlio. Tanto vi dovevo. Spero pubblichiate integralmente questa mia lettera", prosegue.

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