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12.08.2016 - 09:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Divieto burqa: ora salgono tutti sul carro ticinese (e sono i benvenuti). Il ministro socialista di Zurigo: "Va vietato anche da noi"

Il Consigliere di Stato Mario Fehr: "Non posso essere cordiale con le turiste se non vedo il loro volto. Non dobbiamo permettere che singoli turisti girino per la Bahnhofstrasse con le loro donne coperte. L'esperienza ticinese è interessante”

BERNA – Niente più burqa a Zurigo e in Svizzera. Una frase che abbiamo sentito ripetutamente in questi anni. Ma certo fa notizia se a pronunciarla è un esponente del PS: il consigliere di Stato zurighese Mario Fehr, per la precisione. 

 

E non è tutto, perché Fehr ha argomentato la sua affermazione con parole altrettanto chiare: “Non posso essere cordiale con le turiste se non vedo il loro volto”, ha detto in un'intervista alla ‘Neue Zürcher Zeitung’. E ancora: “Non dobbiamo permettere che singoli turisti girino per la Bahnhofstrasse con le loro donne coperte”.

 

Insomma, dopo la via tracciata dal Ticino ("interessante", secondo Fehr) in molti, soprattutto dopo gli ultimi attentati terroristici in Europa, stanno salendo sul carro rendendosi conto che in quel divieto non c'è nulla di discriminatorio. Anzi. Per dirla con il ministro socialista di Zurigo: "Agli stranieri va detto che sono i benvenuti ma che devono mostrare il volto”. 

 

“Una comunità non dovrebbe allontanarsi dai propri valori”, ha chiosato Fehr. Esattamente come accade nello stringere la mano all'insegnante. 

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