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03.02.2017 - 12:390
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Appellone per la Riforma III delle imprese. Cattaneo, Bignasca, Dadò, Marchesi e Marinotti: "Il nostro Cantone non può permettersi di perdere questa occasione"

I presidenti di PLR, Lega, PPD, UDC e Verdi Liberali firmano un appello comune a favore della riforma in votazione il 12 febbraio: "Anche se nell’immediato il gettito fiscale potrebbe diminuire, occorre essere lungimiranti perché l’economia è qualcosa di dinamico, non di statico. Il costo del non fare niente nel medio e nel lungo periodo sarebbe di gran lunga più alto"

di Rocco Cattaneo, Attilio Bignasca, Fiorenzo Dadò, Piero Marchesi e Franco Marinotti

Negli ultimi mesi sono state spese molte parole sulla Riforma III delle imprese quindi cerchiamo di fare chiarezza: In primo luogo, si tratta di una riforma equa, che garantisce la parità di trattamento per le imprese con sede in Svizzera e per quelle a vocazione internazionale, abolendo privilegi fiscali ingiustificati per quest’ultime. Con la Riforma III sarà più facile per le nostre imprese interagire con quelle estere, in un clima di certezza del diritto che di certo sarà propizio agli affari. 
 
La riforma è anche equilibrata: se da un lato prevede un incremento nel carico fiscale delle imprese multinazionali, dall’altro include una serie di misure, quali ad esempio la defiscalizzazione degli investimenti, volti a rendere la Svizzera un paese attrattivo quale sede d’imprese. Proprio grazie alla Riforma, il Canton Ticino potrebbe diventare un polo d’eccellenza, attraendo attività ad alto valore aggiunto. Bisogna dunque puntare su queste imprese per sostenere l’occupazione a livello cantonale. 
 
Con l’accettazzione della Riforma III della fiscalità delle imprese, si ridurrà inoltre notevolmente il rischio di delocalizzazione all’estero delle imprese presenti sul territorio, un’eventualità che, soprattutto per i piccoli comuni, potrebbe avere delle conseguenze nefaste sui conti pubblici e sull’occupazione. Se la stessa non entrasse in vigore, l’attrattività e la competitività della Svizzera verrebbero seriamente intaccate. Numerosi posti di lavoro (quasi 2000 solo nel Luganese) sarebbero a rischio, con conseguente contrazione anche del gettito fiscale. A livello ticinese parliamo di oltre 3'000 impieghi, 180 milioni di gettito fiscale e il 7,7% del PIL a rischio.
 
Il nostro Cantone non può permettersi di perdere questa occasione per rafforzare il proprio tessuto economico. Anche se nell’immediato il gettito fiscale potrebbe diminuire, occorre essere lungimiranti perché l’economia è qualcosa di dinamico, non di statico. Il costo del non fare niente nel medio e nel lungo periodo sarebbe di gran lunga più alto. Votiamo quindi un Si convinto alla Riforma III dell’imposizione delle imprese.
 
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