BELLINZONA – Un attacco a Manuele Bertoli e ai partiti di centro, oltre a ringraziamenti e giubilo. I vincitori di giornata, oltre la Lega, sono i democentristi, che “brindano allo scampato pericolo”.
“Il popolo ticinese ha bocciato con il chiaro risultato del 56,7% la pericolosa, oltre che sbagliata, sperimentazione di sapore sessantottino che il Dipartimento di Manuele Bertoli aveva elaborato, poco curandosi del parere contrario di parecchi degli attori coinvolti in questo essenziale settore politico dello Stato (docenti, genitori, imprenditori, eccetera). La maggioranza dei votanti ha dunque anche smentito quei parlamentari dei partiti di centro che avevano approvato il messaggio in Gran Consiglio, rendendo loro amaro il piatto di lenticchie (contemporanea sperimentazione altrettanto raffazzonata e vaga di fabbricazione PLR) per il quale avevano venduto il loro consenso nel parlamento cantonale”, scrive l’UDC, non risparmiando nessuno.
Ma la stoccata più pesante è per Bertoli. “A rendere ancora più netto il risultato ha probabilmente contribuito anche il tono cattedratico e arrogante assunto durante la campagna di voto dallo stesso ministro e da diversi suoi sostenitori – in pratica quegli stessi che, considerando quella degli insegnanti una casta intoccabile, avevano altrettanto invano contrastato due anni fa l’iniziativa per l’insegnamento della civica. Il messaggio è chiaro: i Ticinesi hanno troppo a cuore la loro scuola per lasciarla alla mercé di pochi “addetti ai lavori” oltretutto spesso condizionati ideologicamente”.
Dopo i ringraziamenti di rito, emerge la volontà di ricominciare a lavorare. “Dopo questo imprescindibile primo passo, fin da domani il Consiglio di Stato dovrà porre di nuovo mano a questo importante e delicato dossier, ristudiando – e questa volta si spera con un ampio coinvolgimento delle parti in causa – una riforma che corregga gli indiscutibili difetti di cui il nostro sistema scolastico soffre, ma per i quali il progetto giustamente bocciato non era la soluzione giusta”.