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03.04.2014 - 17:540
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Addio al nucleare, ma poi? Bobbià: “Sole e vento oggi non bastano, serve un’energia ponte: il gas naturale”

Il direttore di Metanord: “Senza l’apporto del gas naturale non sarà facile superare la progressiva dismissione del nucleare, mantenendo la stessa elevata qualità di vita e la stessa capacità di rifornimento all’economia in senso lato”

di Edo Bobbià, direttore di Metanord

CAMORINO – Nell’undicesimo numero del Magazine dell’Università della Svizzera italiana ho trovato dei concetti molto interessanti che meritano di essere ulteriormente divulgati, seppur in modo sintetico. Si pone l’accento, ad esempio, sull’uso/abuso dell’energia elettrica. Detto in altre parole, la seduzione dell’interruttore e le comodità acquisite sono difficili da modificare. La strategia del necessario risparmio personale, in funzione della chiusura delle centrali nucleari prospettata dal Consiglio federale entro il 2034, non sarà facile da raggiungere. Si chiede infatti di colmare un buco energetico del 40% rispetto agli attuali consumi. Come? Siamo pronti a questo cambiamento? Abbiamo strategie energetiche alternative sicure? Il benessere presente in Svizzera spingerà a comportamenti attenti mirati al risparmio?  Domande non di poco conto.

Al momento attuale, lo sanno tutti, credere nelle sole energie rinnovabili non ha senso ma soprattutto non dà risultati. Tutti speriamo, per il futuro, che però gli esperti situano fra 40-50 anni, di poter contare solo sulle energie rinnovabili, ma non sarà facile.

Emblematico il caso dell’energia ecologica certificata; il 72% della popolazione svizzera si dice disposta a pagare di più per ricevere energia prodotta da sole fonti pulite, ma poi l’adesione reale a quest’opzione è tuttora molto marginale. E’ dunque molto azzardato credere (ciecamente o ideologicamente) alla semplice equazione sole e vento al posto dell’atomo. Oggi, infatti, le due fonti assicurano a malapena l’1% del fabbisogno energetico svizzero.

Ecco che a questo punto, secondo me, entra in considerazione l’opzione gas naturale quale energia ponte fino all’indipendenza totale grazie alle rinnovabili. Come dire che, almeno questo il mio parere, senza l’apporto del gas naturale non sarà per nulla facile superare la progressiva dismissione del nucleare, mantenendo la stessa elevata qualità di vita e la stessa capacità di rifornimento all’economia in senso lato.

Quali siano le tendenze energetiche in Svizzera è presto detto. Progressiva e marcata riduzione dell’olio combustibile (malgrado certe grossolane inesattezze pubblicizzate anche recentemente!) e costante espansione del gas naturale. Dall’ultimo annuario statistico federale rileviamo che nel 2013 la vendita di gas naturale ha fatto registrare un + 15,5%. Un successo che altre cifre confermano: 19'054 km di condotte già posate che forniscono il gas naturale a ben 900 dei 2400 Comuni della Confederazione. Il gas naturale (da non confondere con il GPL) arriva da 12 diversi punti ai nostri confini, ciò che di fatto costituisce una bella sicurezza di approvvigionamento.

Se torniamo in Ticino, le Aziende industriali di Lugano (AIL) hanno stabilito un nuovo e significativo record di vendita con un ragguardevole 1,2 miliardi di kW/h . Un successo a cui ha contribuito anche Metanord, in quanto il nostro gas naturale lo acquistiamo proprio da AIL, che a sua volta si rifornisce dall’Italia (ENI e SNAM). Mentre scrivo, Metanord ha operativi nell’Alta Valle del Vedeggio e nel Sopraceneri 14 cantieri, sui quali lavorano imprese di costruzione  e artigiani locali. Si è intenzionati a raggiungere il massimo possibile di utenza, gran parte della quale già pre-contrattualizzata.

Dal 12 dicembre 2012 Metanord è anche nel Sopraceneri. Dopo i Comuni di Muralto, Tenero-Contra, Gordola, Gambarogno, Cadenazzo, S.Antonino, Camorino, Giubiasco, Sementina, Monte Carasso, Arbedo-Castione e Gorduno, si attende la decisione del Consiglio Comunale di Bellinzona che dovrebbe proprio cadere nel corrente mese di aprile. Metanord si augura che l’Autorità politica e la popolazione della Capitale decidano di dare ai concittadini una fonte energetica in più, economicamente ed ecologicamente interessante, senza spese per la collettività e con piena facoltà di libera scelta.

Metanord sta pure cercando di chiudere le trattative con i Comuni di Minusio e Locarno. Compito non facile ma possibile, a conclusione di un iter collaborativo rimarchevole che ci auguriamo possa portare i frutti sperati.

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