Lacrime e sangue alla BSI: saltano 160 posti di lavoro e a piangere sarà soprattutto il Ticino

LUGANO – Sono 160, di cui 130 in Ticino, i posti di lavoro che la BSI taglierà nel biennio 2014-2015. La misura, come comunica la stessa banca in una nota diramata oggi, rientra nel “Piano Agility”, il programma di ristrutturazione lanciato a inizio anno. Una misura che, ha tenuto a specificare il portavoce, non ha quindi niente a che fare con la recente acquisizione dell’istituto di credito da parte del gruppo brasiliano BTG Pactual, conclusasi a luglio.

"Come già annunciato in diverse occasioni – scrivono nel comunicato –, BSI ha lanciato a inizio 2014 un programma volto a incrementare l’efficienza organizzativa e operativa della banca attraverso una riduzione delle complessità e una maggiore focalizzazione sui mercati e segmenti più profittevoli. Tale programma prevede anche una riduzione dei costi operativi, partita a luglio, e di quelli del personale".

E proprio per quel che riguarda le spese del personale, aggiungono, “dopo che la banca ha operato sui costi non riguardanti i posti di lavoro, si è reso necessario intervenire con una riduzione dell’organico di Gruppo attualmente stimata in circa 160 unità sia nelle sedi svizzere che in quelle estere”.

Gli interventi saranno quindi attuati progressivamente dal prossimo ottobre al dicembre 2015 e a esserne toccato sarà, appunto, soprattutto il Ticino, dove sono impiegati circa la metà dei dipendenti della banca, mentre si prevede un impatto minore per le sedi nel resto della Svizzera e all’estero.

Al momento, conclude la nota, sono in corso le consultazioni con la commissione del personale e le parti sociali "per individuare un piano sociale che contenga le misure socialmente più responsabili e sostenibili".