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18.09.2014 - 08:120

L'orrore non si ferma: l'Isis voleva compiere una strage dimostrativa in Australia. Quindici arresti

Il piano era quello di decapitare civili australiani. Il premier: "ci odiano per quello che siamo e per come viviamo, non per quello che facciamo. Ciò ci rende un obiettivo"

SIDNEY - Non solamente le decapitazioni degli ostaggi. L’Isis stava mettendo a punto un macabro piano per compere un massacro ad alto impatto emotivo in Australia. L’intento era quello di rapire dei civili, scelti casualmente, e giustiziarli davanti alle telecamere con l’ormai tragicamente noto metodo.

Doveva essere un avvertimento per il governo australiano, che lunedì aveva annunciato l’invio di seicento soldati e otto aerei da guerra negli Emirati Arabi, divenendo dopo gli Usa il paese più determinato nel combattere gli jihadisti sunniti.

Con una serie di raid a Sidney e Brisbane più di 800 agenti hanno arrestato 15 membri sospettati di appartenere all’Isis, e sono attualmente alla ricerca di altri 10 sospettati.. Il piano era stato architettato da una cellula dell’organizzazione guidata da un australiano.

"Queste persone, mi spiace dirlo, non ci odiano per quello che facciamo, ci odiano per ciò che siamo e per come viviamo. Questo è quello che ci rende un obiettivo", ha spiegato amaramente il premier Tony Abbott.

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