BELLINZONA – Il deputato leghista Massimiliano Robbiani pone alcune domande al Consiglio di Stato sul caso del presunto boss che lavorava alle Officine di Bellinzona.
“Nei giorni scorsi a Como, Lecce e Varese c’è stata una serie di arresti di persone accusate di essere colluse con “ndrancheta” – premette -. Tra gli arrestati figura un certo Giuseppe Pugliesi detto Melangiana. Pugliesi un ex operaio frontaliere delle officine FFS di Bellinzona. Il 53enne è sospettato, in particolare, dalla Procura distrettuale antimafia di Milano di essere a capo di una cellula locale della “ndrangheta”. Il frontaliero, presunto mafioso, ogni mattina partiva puntualmente con la sua auto per recarsi a Bellinzona presso le officine delle FFS. Pugliesi, secondo i colleghi, non si lamentava mai e accettava anche turni di lavoro meno grati. In buona sostanza un umile servitore dell’azienda. Nello scorso mese di ottobre l’incarico presso le officine non gli è stato rinnovato per mancanza di lavoro”.
Robbiani pone quindi al Governo una raffica di domande, alla maggior parte delle quali il Governo non potrà comunque rispondere, anche per motivi di segreto istruttorio. Eccole comunque:
“È vero che un ex frontaliere delle officine è indagato per essere un capo mafia in Italia?
Da quanti anni questo frontaliere lavorava in Ticino e da quanto alle officine di Bellinzona?
Non è possibile che il Pugliesi si recava in Ticino per altri scopi oltre che per lavorare? Si sta indagando pure su questo?
Non c’era nessun altra persona residente disponibile per quel lavoro?
Ci sono altri mafiosi-frontalieri nel nostro Cantone?
Quali controlli vengono fatti al riguardo?
Sono questi i frontalieri di cui il Ticino ha bisogno?”.