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20.05.2015 - 14:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Al Quartiere Maghetti va in scena “la scienza dell’invenzione”: l’occasione di toccar con mano i risultati del genio di Archimede

Macchine interattive e piccoli laboratori didattici sono il fulcro della mostra nata per omaggiare un uomo vissuto nella Sicilia del III secolo avanti Cristo sulle cui intuizioni e invenzioni si poggiano molte conquiste della civiltà moderna

LUGANO – Uomo di scienza, inventore, astronomo, matematico, in Archimede da Siracusa si condensarono, dando vita a una serie di invenzioni sorprendenti, le notevoli conoscenze tecnico-scientifiche formatesi nel bacino del Mediterraneo grazie alla vivacità degli scambi commerciali e culturali dell’età ellenistica. Un uomo vissuto nella Sicilia del III secolo avanti Cristo sulle cui intuizioni e invenzioni si poggiano la matematica e la logica, così come le tante conquiste tecniche e scientifiche della civiltà moderna.

A Lugano, con la mostra inaugurata martedì al Quartiere Maghetti, ci sarà fino a sabato 23 maggio la possibilità di scoprire da vicino e toccar con mano alcune delle invenzioni e delle mirabili macchine  che resero Archimede un punto di riferimento delle scienze e ne garantirono la fama nei secoli. Molti dei modelli esposti, realizzati dall’artigiano fiorentino Gabriele Niccolai e destinati al museo di Archimede che verrà inaugurato ad ottobre a Siracusa, sono infatti interattivi.

Il visitatore potrà quindi cimentarsi ad azionare e scoprire il funzionamento della vite idraulica, del paradosso meccanico, della vite senza fine, delle carrucole multiple, del miraggio della parabola, della leva, degli specchi ustori, solo alcuni degli ingegnosi dispositivi ideati da Archimede e che vengono ora rievocati nelle riproduzioni perfettamente funzionanti presenti in mostra. Ognuna delle quali, inoltre, è accompagnata da una breve didascalia che ne illustra la storia e il funzionamento. Ad arricchire la mostra, visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 19 (maggiori info su quartieremaghetti.ch), anche un piccolo laboratorio didattico.

Quella dedicata ad Archimede è la terza mostra organizzata al Quartiere Maghetti con i modelli realizzati dalla famiglia Niccolai, il cui nome è legato soprattutto alle macchine vinciane (e le invenzioni del genio fiorentino furono al centro proprio della prima esposizione del 2011, riscuotendo un grande successo di pubblico, come avvenne, l’anno seguente, con quella dedicata alla tecnologia dell’antica Roma). Una passione, quella di Carlo Niccolai, fondatore di questa tradizione famigliare, che dagli inizi – con la prima esposizione nella metà degli anni ’90 – a oggi lo ha portato, insieme al figlio Gabriele, a possedere la più grande collezione privata di macchine di Leonardo: 250 modelli funzionanti realizzati sulla base degli schizzi lasciati da Da Vinci nelle pagine dei suoi manoscritti e seguendo tecniche e materiali del tempo.

La cura per la veridicità storica delle realizzazioni, il loro carattere interattivo in grado di coinvolgere grandi e piccini nella scoperta del genio vinciano (e non solo) e l’attenzione all’aspetto didattico delle mostre, hanno reso la collezione mondiale. Si può infatti dire senza esagerare che questa, negli anni, ha letteralmente fatto il giro del globo, con esposizioni dagli Stati Uniti all’Asia e l’apertura di molti musei permanenti. Primo su tutti, il Museo Leonardo da Vinci di Firenze, fondato nel 2004 da Gabriele seguendo la passione e la volontà dei Niccolai di radicare nel territorio fiorentino la personalità e la conoscenza di questo grande uomo del Rinascimento.

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