Ginta Biku: "Questa volta mi voglio superare e per fare questo ho integrato nella nostro esibizione degli effetti molto speciali...sarà musica anche per gli occhi"

Intervista alla cantante ticinese che rappresenterà la Svizzera italiana domenica sera nella finale di Eurosong: "Cet Air La, la mia canzone, è una storia piena di vita, emozione, immaginazione e connessione umana al più profondo livello dell'anima. È un manifesto per fermarci un momento e vivere il momento presente, che in fondo è quello che abbiamo e rinchiude in sé la felicità"

Ginta, come vivi l'attesa a ormai poche ore dall'appuntamento?

"Non vedo l'ora di domenica! E' un appuntamento tanto atteso e sono felice di avere la possibilità di rappresentare la Svizzera italiana nella finale nazionale".

Hai dei riti o delle scaramanzie per prepararti all'esibizione?

"Faccio proprio dei riti sciamanici! Sono tecniche che usiamo con tutto il gruppo per concentrarci, trovare l'ispirazione e poi salire sul palco e condividere tutto l'amore e la gratitudine che abbiamo dentro. Personalmente, una volta che sono sul palco, tutta l'emozione si trasforma in un delicato equilibrio tra focus e rilassamento. È tutto come per magia passa in un battere di ciglia".

Raccontaci della tua canzone.

"Cet Air La è una storia piena di vita, emozione, immaginazione e connessione umana al più profondo livello dell'anima. È un manifesto per fermarci un momento e vivere il momento presente, che in fondo è quello che abbiamo e rinchiude in sé la felicità. Nell'era del Wi-Fi, è un invito a ritrovare la connessione umana più profonda e significativa, perché in fondo siamo una singola forma di vita. Insieme balliamo, cantiamo, ci rialziamo...e da questo contesto condiviso, il passo verso l'agire insieme è breve".

Tu sei una persona che partecipa a questi concorsi con lo spirito di chi vuol vincere o ti basta partecipare?

"Il sentimento che prevale é un profondo senso di gratitudine per avere la possibilità di condividere il nostro progetto su un palco così importante, con un grande pubblico. La sfida é piuttosto con me stessa. Questa volta mi voglio superare e per fare questo ho integrato nella nostro esibizione degli effetti molto speciali...sarà musica anche per gli occhi questa volta".

Rappresenta una responsabilità particolare per te rappresentare la Svizzera italiana oppure sei concentrata unicamente sull'esibizione?

"E' un grande onore e l'obbiettivo é portare alta la bandiera della Svizzera italiana. Voglio davvero riportare il concorso nella sua culla, Lugano dove tutto é cominciato".

Nel recente passato hai vissuto anche periodi difficili a livello personale, questa partecipazione ad Eurosong rappresenta anche un'occasione di riscatto o di rinascita?

"Gli alti e i bassi ci sono nella vita di ogni persona. Non ho rimpianti e, per quanto strane certe situazioni possono essere, credo che nascondono sempre un significato che servono all'evoluzione della nostra anima. Il passato è storia, il futuro è mistero e il presente è un dono".