Tragico epilogo di un dramma familiare ieri a Renens (VD): un uomo di 29 anni, originario della Repubblica democratica del Congo, ha accoltellato il figlioletto di un anno dopo essersi rinchiuso nell'appartamento, poi ha tentato di suicidarsi mentre la polizia, allertata dalla ex compagna di nazionalità portoghese, penetrava in casa.
A metà giornata i tre sono tornati a casa in auto: mentre la madre parcheggiava la vettura nel garage, l'uomo è entrato con il bimbo nell'abitazione, chiudendo la porta e minacciando di uccidersi. La donna si è recata al vicino posto di polizia, in cerca di soccorsi.
Malgrado un lungo negoziato con le forze dell'ordine l'uomo non ha voluto arrendersi. Una squadra speciale di agenti ha quindi dato l'assalto all'appartamento, proprio mentre il padre con un coltello colpiva il bambino, che è morto in ospedale per le gravi ferite riportate. Ferite leggere invece per l'uomo, che ha tentato di tagliarsi il collo.
All'origine di questo dramma, secondo la polizia, vi sarebbe un diverbio sulla custodia del piccolo.
Gli agenti hanno in seguito reso noto di aver preso la decisione di intervenire nel momento in cui hanno avuto la certezza che la vita del bimbo fosse in pericolo ed è stato in quel frangente che il padre lo ha accoltellato. L'uomo "aveva sequestrato il figlio e c'era il pericolo che passasse a vie di fatto", ha spiegato in una conferenza stampa Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia vodese.
In nottata gli inquirenti hanno interrogato il presunto assassino, decidendo di non rilasciare informazioni a questo stadio dell'indagine.
Lo scorso gennaio, a seguito di liti, la polizia era intervenuta al domicilio della coppia a Neuchâtel, dove viveva la madre con il bimbo. La donna aveva sporto denuncia per violenze e maltrattamenti commessi a Renens.
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