ANNULLATA - Festa patronale di San Giuseppe

Confraternita del Transito di San Giuseppe di Sorengo

Annullata la festa patronale di San Giuseppe

Come ogni anno al 19 marzo, secondo un’antica tradizione, viene organizzata la sagra del patrono dell’omonima Confraternita del Transito di San Giuseppe.

L’istituzione della Confraternita del Transito di San Giuseppe risale al 1683 e in origine la festa si teneva la prima domenica dopo l’Epifania e più tardi per evitare la concomitanza con la Settimana di Passione, venne trasportata alla terza domenica dopo Pasqua e, infine al 19 marzo, festa liturgica nella Chiesa universale del santo protettore.

Papa Innocenzo XI, il 20 novembre 1683, con un Breve pontificio concedeva ai fedeli iscritti al Pio sodalizio, la facoltà di lucrare indulgenze e nel 1684, l’allora vescovo di Como cardinale Ciceri erigeva formalmente la “Confraternita del Transito di San Giuseppe” con sede a Sorengo. La Confraternita ebbe subito un grande successo e raccolse numerose adesioni e dal “registro degli ascritti” risultano principi, abati, cavalieri, nobili religiosi e nel 1684, un nome di spicco per Sorengo, quello dell’Abate Giovanni Pocobelli, insigne benefattore della parrocchia fino a nostri giorni.
Fra i tanti devoti a San Giuseppe che diedero il loro nome alla Confraternita di Sorengo, troviamo anche il Re di Sardegna e duca di Savoia, Vittorio Amedeo.

Come ogni anno la festa patronale, con la solenne Santa Messa animata dai canti del Coro Tersicore e seguita dalla processione attorno al Colle con la statua del Santo accompagnati dai confratelli con la partecipazione del corpo musicale “Collina d’Oro Musica”.

Grazie ai volontari vengono anche preparati circa 3'000 tortelli venduti sul sagrato della chiesa e la festa che è molto apprezzata dalla popolazione locale e dai luganesi.

Purtroppo dobbiamo fare i conti con la pandemia che da quasi un anno limita la nostra vita sociale in presenza alla Parrocchia di Sorengo.

La Confraternita ha deciso, a malincuore, di cancellare l’edizione 2021 e non ci resta che pazientare fino al 2022.