Prezzo:
Venerdì 18 | 21.30
Teatro
Mendrisiotto
HOUSE WE LEFT
drammaturgia e regia Alessandro Sesti
con Cecilia Di Donato
e con i musicisti Andrea Tocci, Debora Contini, Filippo Ciccioli
musiche originali Greasy Kingdom
produzione Centro Teatrale MaMiMò
durata 60 minuti
adulti
Cosa significa avere una casa?
Il nostro luogo protetto, il nostro confine dal mondo.
L’unico posto in cui possiamo prendere la distanza da tutto e occuparci di noi.
House we left racconta la storia di alcune donne, di transgender che hanno lasciato le loro case a causa di errori commessi durante le loro vite.
Il carcere è ora il luogo dove vivono.
Vivono, ma non sono.
Per il mondo non esistono più, sono in un luogo che cancella l’esistenza dalla società.
«Storie così grandi in un palco stanno strette. Suonano di assurdo e impossibile, di romanzato e di irreale. Ecco che allora l’unica possibilità che ho ritenuto valida era quella di affidarmi agli occhi di Cecilia, ai suoi racconti, al suo punto di vista. Lei, nelle sue incursioni laboratoriali nelle carceri, ha la possibilità di restituirci la sensazione dell’incontro con queste storie.
House we left è il titolo di un brano dei Greasy Kingdom, band glam rock che accompagna Cecilia in questa narrazione. House we left è quel pezzo di noi che avevamo bisogno di lasciare per iniziare una nuova vita. È quella casa che non volevamo lasciare e che oggi ci manca, è quella pietra che sembra volerci ricordare che in questa vita l’errore lo paghiamo per sempre.
A cosa serve un carcere oggi se invece di rieducare toglie dignità ai detenuti? Come si può reinserire nella società un carcerato cui è stato tolto ogni diritto? Donne che smettono di sentirsi donne, ma consapevoli di essere lì perché colpevoli. Nessuna scusa, nessuna giustificazione. Sanno di essere colpevoli e sanno che vogliono tornare a brillare. Forse non tutte sono così. Forse esistono le anime incorreggibili. Forse, ma io posso affidarmi solo a ciò che ho visto e conosciuto.
Dentro House we left ci sono tante storie, tanti interrogativi, tante assurdità quotidiane. C’è quel pezzo di noi che non è bianco e non è nero. House we left è la sfumatura di grigio nei discorsi».
Alessandro Sesti
Lo spettacolo fa parte del progetto “Il teatro, una finestra aperta sul carcere” (link al PDF) sostenuto dal programma integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino