Ombre e Tetrallegro di Renzo Ferrari

Le mie immagini non sono mai estranee alla realtà, anche se sono soggettive. Possono essere “crudeli”oppure ironiche, mai pienamente consapevoli, mai puramente istintive. 

A distanza di poco più di due anni dalla sua prima presenza, Renzo Ferrari ritorna alla Galleria Job con una nuova scelta espositiva di opere attraverso cui l’artista, ancora una volta, non può esimersi dal dare testimonianza della sua partecipazione al presente. Acquerelli, oli, acrilici, disegni realizzati tra 2021 e 2023 che riflettono umori, timori, paure e talvolta ironia nei riguardi del diario del mondo sospeso al dramma ecologico del pianeta e alla tragedia delle guerre incessanti. Renzo Ferrari giostra in modo magistrale tra le contraddizioni dei suoi moventi/ temi (“Natura difficile”, “Pollution”, “Mandragole velenose”, “Stillleben in atelier Barakon”, “Armageddon”, “Facezie” etc.) veicolate da segni/disegni e gamme cromatiche che vogliono raggiungere ancora una «inattuale emozione estetica liberatoria». Infatti, profondo convincimento di Renzo Ferrari è che la pittura rimane il linguaggio ancora in grado di restituire una dimensione magica alle immagini, oltre l’incontenibile bombardamento mediatico