Pattinaggio Lugano, silenzio glaciale. I genitori chiedono un incontro al Comitato ma non ottengono risposta

Intanto, sta per scadere un altro termine, quello che il Municipio di Lugano ha fissato a fine febbraio per ottenere dal Comitato un rapporto dettagliato sul caso

di Marco Bazzi

LUGANO – Una quindicina di genitori, preoccupati per le notizie e le testimonianze che si sono moltiplicate sui media dopo gli articoli e l’inchiesta di liberatv (leggi qui) sul Club Pattinaggio Lugano, hanno chiesto al Comitato del Club stesso di essere informati. I genitori delle giovani pattinatrici hanno inviato una raccomandata ai vertici del Club, dicendosi sconcertati e preoccupati per le conseguenze che la bufera mediatica avrà sui loro figli e sugli istruttori.

Ricordiamo che l’istruttrice nei confronti della quale il Tribunale arbitrale della Federazione svizzera di pattinaggio ha chiesto al Club di emanare almeno un richiamo formale, per il momento non segue più gli allenamenti sul ghiaccio della Reseghina.

Così, l’11 febbraio è partita una raccomandata con la quale i genitori chiedevano al Comitato di indire una riunione straordinaria con tutti i soci affinché venisse fatta chiarezza su quanto è accaduto negli ultimi mesi e sulle misure che si intendono adottare. I genitori chiedevano che la riunione venisse indetta entro la settimana successiva, dunque non oltre il 19 febbraio. Ma non hanno ricevuto alcuna risposta.

Intanto, sta per scadere un altro termine, quello che il Municipio di Lugano ha fissato – a fine febbraio - per ottenere dal Comitato un rapporto dettagliato sul caso, visto che la Città è proprietaria della pista di ghiaccio.

Infine, alla luce del caso sollevato da liberatv, le direzioni delle scuole media di Morbio Inferiore e del Liceo 1 di Lugano e gli insegnanti delle allieve che hanno subito vessazioni durante le lezioni di pattinaggio hanno espresso a queste ultime sostegno e vicinanza.