Prezzo:
Giovedì 16 | 16.30
Conferenze
Italia
L’architettura ospedaliera presenta dilemmi irresolubili sia per le città, sia per i singoli pazienti. Alla scala della città, un pianificatore urbano, cercando di ottimizzare la logistica e l’accessibilità, potrebbe cercare di collocare l’ospedale nel centro. Un pianificatore diverso, preoccupato dalla riabilitazione e dal contagio, potrebbe sostenere che dovrebbe essere situato lontano dalla città. Questi due approcci non possono essere risolti da un unico piano. Per soddisfare i complessi regolamenti che definiscono la progettazione degli ospedali, un architetto potrebbe sostenere l’esigenza di una megastruttura. Un altro potrebbe proporre un distretto di edifici, una città nella città. In entrambi i casi, il cambiamento tecnologico, gli aggiornamenti e le espansioni faranno a pezzi singoli edifici coerenti da un lato, e lentamente fonderanno i singoli edifici in un unico organismo complesso dall’altro. Gli ospedali devono la loro esistenza a molteplici attori e sforzi interdisciplinari. Come dimostra una recente ricerca antropologica, l’ospedale è meglio pensato nella sua densa molteplicità (Kehr/Chabrol 2020). Cosa deve fare il progettista di fronte a questa complessità travolgente? È una complessità che ha anche una dimensione storica. Fin dal Medioevo, l’ospedale è stato un’istituzione in costante mutamento, cambiando continuamente sia le sue procedure, sia la sua architettura in risposta ai cambiamenti della società, alle trasformazioni della conoscenza medica e agli eventi politici ed epidemici.
Il workshop invita architette/architetti, storiche/storici dell’architettura e storiche/storici della medicina a riflettere su questa intricata questione.
Info Evento
Per tutti
da Mercoledì 15 Giugno 2022
a Giovedì 16 Giugno 2022
Me,Gi
dalle 16.30
Indirizzo
Istituto Svizzero
via del Vecchio Politecnico 3
20121, Milano
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