Prezzo: CHF 25.-, CHF 20.- per avs/studenti
Sabato 20 | 20.30
Teatro
Locarnese
Fino a che punto è davvero possibile negare il dolore?
La madre è colei che forma, che misura, che prepara. Tutto parte dalla madre, è lei misura di tutte le cose. Tornare a lei è come tornare all’origine più profonda, che potrebbe rivelarsi necessario per comprendere le avversità della nostra vita.
Attraverso un percorso di accettazione e arrendevolezza, XX decide di prendersi cura di ciò che è stato dimenticato.
A volte per risolvere un conto in sospeso generazionale è indispensabile sanare una ferita. Altre volte, invece, è meglio immergersi in essa.
Lo spettacolo, che fonde teatro gestuale e parola, dramma e ironia, ripercorre un aborto spontaneo per affrontare la successione generazionale di traumi irrisolti e parole non dette, interrogandosi sul dolore e sulla sua negazione. Gli esseri umani reagiscono spesso alla sofferenza con niego, rifiuto o addirittura oblio, ma le ferite non lasciano mai veramente il nostro corpo.
La performance prende forma in un insieme di fotografie scandite da un’onnipresente solitudine e consiste in un regressus ad uterum in quanto rito indispensabile; una sorta di viaggio per accettarsi e confrontarsi con la difficoltà di sentirsi soli e persi nel mondo, così come per dare voce a un inspiegabile, innato senso di colpa.
In un dialogo con la madre - statuaria e irraggiungibile - il personaggio dello spettacolo si confronta con le sue più viscerali paure all’interno del luogo in cui, presumibilmente, ci sentiamo maggiormente protetti durante la nostra esistenza; quello stesso luogo che è anche, in fondo, il più solitario che conosciamo: il ventre materno.
Durata: 1h.
Info e prenotazioni: 077 408 69 15 / info@cambusateatro.com.
CHF 25.-, CHF 20.- per avs/studenti
Info Evento
Per adulti
Sabato 20 Maggio 2023
dalle 20.30
Indirizzo
Cambusa Teatro
Piazza G. Pedrazzini 12
6600, Locarno
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