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29.07.2015 - 10:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Frontalieri e permessi, anche Lara Comi promette battaglia contro il Ticino: "Porterò la questione davanti alla Corte di Giustizia"

L'europarlamentare di Forza Italia: "La richiesta del casellario giudiziale per i frontalieri è una provocazione inaccettabile: il Ticino deve tornare sui suoi passi"

BRUXELLES - Continua la bagarre tra l'Italia e il Ticino sulla questione dei permessi di lavoro per i frontalieri. All'indomani della convocazione del nostro ambasciatore a Roma da parte del Ministero degli esteri italiani, per protestare contro la decisione di Norman Gobbi di introdurre l'obbligo di presentare il casellario giudiziale per chi intende richiedere il permesso o rinnovarlo, un'altra voce italiana alza nuovamente il decibel della polemica. "Le decisioni del Canton Ticino sui frontalieri sono inaccettabili: porterò la questione davanti al Parlamento europeo, in Commissione e anche davanti alla Corte di Giustizia qualora il problema non venisse risolto"". A dirlo è Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del gruppo Ppe (Partito popolare europeo). Secondo Comi, non nuova ad uscite critiche verso il nostro Cantone, "chiedere ai frontalieri italiani che lavorano in Svizzera l'estratto del casellario giudiziale e dei carichi penali pendenti è una provocazione inaccettabile. Il Governo del Canton Ticino deve tornare sui suoi passi, è una questione di buon senso oltre che di rispetto dell'Accordo europeo sulla libera circolazione delle persone". "Sono quattro anni - ha concluso Comi - che denuncio le numerose discriminazioni che i nostri frontalieri subiscono in Svizzera".
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