BELLINZONA – Marco Romano sbotta: “Norman, ma sa pò?”. Il consigliere nazionale critica l’operazione che polizia cantonale e ispettori del lavoro hanno effettuato ieri in alcune capanne alpine della Leventina, scoprendo due nepalesi illegali e denunciandoli al Ministero pubblico (leggi qui).
“Non contesto il fatto che la polizia debba garantire la legalità – premette Romano -, ed è legittimata a fare di tutto per garantirla, ma mi chiedo se in un momento in cui vi sono urgenze su molti altri fronti, dalla criminalità ai veri abusi sul lavoro, fosse il caso di andare a fare un’operazione di controllo nelle capanne. Non critico la sostanza, ma la forma: il momento e l’opportunità. È come se la polizia si mettesse a multare nelle nostre città i turisti che attraversano col rosso…”.
Sappiamo benissimo, prosegue, “che da anni viene tollerata la presenza di alcuni nepalesi – e di sicuro non sono un esercito - che nel loro paese fanno le guide alpine, e che passano qualche settimana in Ticino durante l’estate a dare una mano a chi gestisce le capanne”.
Una sorta di volontariato, spiega il consigliere nazionale, che viene ricompensato con piccole somme di denaro che per quella gente rappresenta moltissimo. Un “volontariato” che, per contro, “contribuisce a tenere in vita strutture fondamentali per il nostro turismo ma che, come confermano le recentissime statistiche, vivono momenti di grave difficoltà”.
Non so se il ministro Gobbi fosse a conoscenza dell’operazione, aggiunge Romano: “Se lo era credo sia grave, soprattutto per un politico come lui che conosce bene la Leventina e che si batte per sostenere l’economia delle nostre valli”.
Qui, conclude, non stiamo parlando di sfruttamento, di lavoro nero e di clandestinità, che sono altre cose.
emmebi